E’ tempo di ambrosia: “Ricordatevi di tagliarla o sarete multati”

La pianta fortemente allergenica continua a diffondersi, il Comune di Busto emette un’ordinanza per risolvere il problema dell'ambrosia

ambrosia

Porta il nome del cibo che donava l’immortalità agli dei, ma fuori dall’Olimpo l’Ambrosia è una pianta che ogni anno causa numerosi attacchi allergici. Come è noto a molti cittadini che soffrono di allergia, il polline di questo particolare arbusto provoca ogni anno parecchi problemi. Proprio per questo il comune di Busto Arsizio ha emanato un provvedimento con l’obiettivo di ridurre il più possibile la diffusione dell’Ambrosia.

L’articolo 37 del regolamento impone a tutti  proprietari di terreni agricoli non coltivati, di aree urbane incolte e di zone industriali dimesse di intervenire con la pulizia degli spazi verdi. Anche solo con due tagli d’erba l’anno è possibile secondo gli esperti ridurre sia la proliferazione della pianta sia quella del polline. Per garantire il risultato migliore, gli interventi dovrebbero svolgersi nell’ultima settimana di luglio e verso fine agosto. Per chi non dovesse ottemperare agli sfalci l’ordinanza prevede sanzioni oltre all’intervento diretto dell’amministrazione, che provvederà al taglio per poi rivalersi sul proprietario del terreno interessato.

Ma come mai è necessario un simile provvedimento solo per una semplice pianta? Il problema sta tutto nel suo polline. Per riprodursi l’Ambrosia ricorre all’impollinazione entomogama (attraverso gli insetti) e anemofila (attraverso il vento), per questo, soprattutto nella stagione estiva, la pianta libera una massiccia quantità di granuli pollinici. Secondo gli esperti questo polline è tra i più allergenici al mondo ed è la causa della maggior parte delle riniti allergiche. È inoltre in grado di provocare congiuntiviti, asme e dermatiti. I medici solitamente prescrivono degli antistaminici per calmare gli attacchi allergici, ma esistono anche alcuni vaccini in grado di desensibilizzare i soggetti sensibili.

La pianta proviene dal continente americano ed è diffusa principalmente nelle zone temperate come America del Nord ed Eurasia. In Italia, in particolare nella Pianura Padana, ha iniziato a proliferare intorno al 2000 e i suoi terreni di crescita preferiti sono i prati asciutti e soleggiati e gli argini di laghi e fiumi.

 

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Pubblicato il 19 Luglio 2018
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