Vera ipnosi o “storie da svegli”?

L'intervento di Nicola Crozzoletti, psicologo e psicoterapeuta, specialista in psicoterapia analitica e transazionale sociocognitiva

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Pubblichiamo un intervento del dottor Nicola Crozzoletti in materia di ipnosi regressiva e storytelling

Oggi assistiamo a numerose trasmissioni televisive ed una importante diffusione mediatica di persone,  che pur non essendo psicologi o medici,  effettuano Ipnosi, ipnosi regressiva  e trance ipnotiche. Si distinguono, spesso,  nella loro capacità professionale;  portare la persona a “ponte, rigida, tra una sedia e l’altra”,  conoscere le vite precedenti tornando indietro nel tempo, oppure nel portarle a “ricordare gli incontri con gli alieni”.

A volte si dice che queste persone in “regressione”  riescono anche a poter entrare nelle loro astronavi; molti ricordano invece che nelle tre o quattro vite precedenti erano nobili condottieri o cavalieri del Re, e se la Trance funziona, e sicuramente funziona,  ci sta anche una epica battaglia medioevale,tra cavalli, catapulte, profumi ed odori del tempo che fu,  dipende se la Trance è profonda e quanta memoria quantica è rimasta, non sempre il risultato è assicurato. 

Se da un lato i media promuovono l’esistenza dell’ipnosi come dato di un mondo fenomenico psichico e mistico, dall’altro si porta a conoscenza al pubblico un significato dell’Ipnosi con notizie frammentarie e spesso frutto di fantasie medioevali, non dando un giusto equilibrio di informazione scientifica a discapito dei professionisti che utilizzano questa tecnica in ambito sanitario con ottimi risultati, e non certo per vendere “prodotti mistici” di  “trance ipnotiche profonde” per scoprire mondi persi o discussioni con gli alieni,  memorie sconosciute fatte di dettagli e molto altro, basti pensare che l’ipnosi non può essere usata nei processi in Tribunale poiché non permette la composizione di memorie di eventi passati.  La memoria tende a comporre nel tempo differenti strati di “realtà” ricca di frammenti allucinatori, onirici, associativi e molto altro oltre lo stesso decadimento fisiologico della struttura. Vi è molta letteratura scientifica a riguardo.

Spesso, e con più buon senso,  finiamo per trovare ciò in cui crediamo nelle esperienze fenomeniche inconsce, tant’è che dalle evidenze cliniche di sperimentazione con Elettroencefalografia e strumentazione medicale presenti anche in documentazione di lavori scientifici depositati anche in Tesi,  si nota   come in realtà le  persone sottoposte ad ipnosi regressiva siano state spesso  sveglie , vigili e stabili nello stato ordinario di coscienza descrivendo comunque in verbalizzato un mondo fenomenico ricco e fiabesco.  Quando parliamo di Ipnosi sarebbe opportuno orientarci con un termine più appropriato quale una Modifica dello Stato ordinario di Coscienza e di dissociazione e il concetto di profondità lascerebbe ancora più spazio a una complessità maggiore nel descrivere il fenomeno ipnotico. 

Il piacere di raccontarsi e fare raccontare delle storie è un’arte ancora più antica, ed ancor di più il mondo del narcisismo da spettacolo e dell’arte della sopravvivenza; Darwin e Gould e molti antropologi  ne hanno descritto i fondamenti epistemici. Il significato più realistico che fantasioso parrebbe definire  più che un fenomeno di Regressione ipnotica  come un modello di Storytelling ossia “Raccontiamoci una storia…da svegli”.

I bambini lo insegnano molto bene a noi grandi come si fa a raccontare le storie fantastiche. Ti dicono anche cosa è più bello e emozionante nel racconto, li devi ascoltare però,  ed a nostra volta l’hanno fatto con noi da piccoli i nostri genitori raccontandoci le fiabe ed i racconti fantastici. Passato un po’ di tempo, più grandicelli, alcune persone ne hanno fatto un uso commerciale e, non dovendone rendere conto al proprio Ordine professionale, poiché spesso non appartengono alla nostra categoria, ne hanno mai frequentato una università di psicologia o facoltà medica,  a fior di seminari workshop ne fanno un lavoro, un lavoro fondato sul Mistico, in fondo che male c’è se ognuno di noi ha bisogno di ” scoprire una parte nascosta o ignota; è anche curioso e stimolante come idea. Solo, ritengo sostenere che credulità e scienza spesso non sono sempre in sintonia, specialmente con il fiorire di professioni “borderline e non regolamentate” all’interno del settore della salute e del benessere mentale di pertinenza delle professioni mediche psicoterapeutiche e psicologico psicoterapeutiche. 

Nicola Crozzoletti
Psicologo – Psicoterapeuta – Psicodiagnosta clinico e giuridico peritale
Specialista in Psicoterapia analitica e Transazionale sociocognitiva

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Luglio 2018
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