Confartigianato Varese e Filcams Cgil aprono la “banca del tempo”
Formato l’accordo integrativo aziendale per gli oltre duecento dipendenti di Confartigianato Imprese Varese, ArtSer e QuiCredito
Conciliare vita e lavoro per migliorare benessere, soddisfazione, gestione del tempo, performance e risultati. E per dare un esempio. «Le associazioni di categoria oggi più che mai hanno il dovere di indicare la strada e di percorrerla per prime nel modo più convinto e autorevole possibile» spiega il direttore generale di Confartigianato Imprese Varese Mauro Colombo che, insieme alla responsabile Risorse Umane Monica Nizzolini, ha sottoscritto con il segretario generale Filcams Cgil Pino Pizzo un accordo integrativo aziendale a favore degli oltre duecento dipendenti dell’associazione, della società di servizi ArtSer (anche di Vigevano e Mortara) e di QuiCredito.
«Ci inseriamo nel solco di quanto attuato dagli anni Ottanta ad oggi e ampliamo le misure, introducendo novità come il piano welfare, l’estensione del congedo parentale e del congedo di paternità e la possibilità di godere le ferie a ore» prosegue Colombo. Un’attestazione di riconoscenza per coloro che «concorrono a realizzare il successo dell’organizzazione» e un contributo al benessere del territorio, «al quale contribuiscono le convenzioni e i benefit erogati nell’ambito del welfare aziendale, per i quali ove possibile si è scelto di prediligere il chilometro zero».
Benessere e – altra parola chiave – flessibilità, per dare un supporto concreto al “primo welfare”: assistere i figli o eventuali familiari in difficoltà diventa infatti più semplice grazie alla flessibilità oraria in entrata e uscita, all’orario che consente di lasciare libero un pomeriggio alla settimana e alla possibilità di godere delle ferie a ore in caso di bisogno.
«Dal 2016 a oggi il numero di dipendenti è salito da 185 a 208 circa anche grazie all’ingresso di numerosi giovani – sottolinea il dg Colombo – Oggi l’organizzazione conta 146 donne e 62 uomini e dimostra nei fatti un convinto sostegno all’occupazione». Anche per questo, e per rispondere alla progressiva diversificazione territoriale e professionale dei collaboratori, Confartigianato Varese ha scelto a fine 2017 di investire su una piattaforma di welfare aziendale che è parte integrante e sostanziale dell’accordo.
La piattaforma si articola in servizi dedicati alla formazione dei figli, ai servizi sanitari, alle spese assistenziali (anziani e familiari non autosufficienti), al tempo libero, al trasporto pubblico e alle attività sportive e viene messa a disposizione tanto dei dipendenti quanto delle imprese associate a Confartigianato Varese, per agevolarne l’avvicinamento alle Pmi associate e non.
Nell’accordo sono previsti inoltre un gruppo di acquisto, convenzioni assicurative e per il credito e mutua.
«Il benessere dei fatti, che amplieremo grazie a una analisi organizzativa e a un’indagine sul benessere aziendale avviata nel mese di giugno e destinata a definire gli strumenti per facilitare un costante monitoraggio del clima aziendale, delle prestazioni, dei bisogni formativi, dei percorsi di carriera e sviluppo e di quanto è determinante per mantenere l’equilibrio vita-lavoro» annuncia il dg di Confartigianato Varese.
Rileva il segretario generale Filcams Cgil Pino Pizzo: «Fare accordi integrativi è sempre un motivo di soddisfazione perché significa creare condizioni di miglior favore per tutti, nel rispetto della legge e del contratto contemperando le esigenze tecnico organizzative aziendali da una parte e le necessità dei lavoratori dall’altra».
Il fatto poi che Confartigianato, oltre che essere azienda, rappresenti anche ottomila aziende amplifica l’importanza dell’accordo, «che speriamo possa essere da esempio e riesca a trascinare anche quelle imprese che nutrono diffidenza rispetto alla contrattazione di secondo livello».
Soddisfazione, quindi, ed ennesima dimostrazione di come – parole di Colombo – «su questo territorio i rapporti sindacali, anche nei momenti di difficoltà, siano sempre stati improntati alla collaborazione e al reciproco rispetto».
Conclude Pizzo: «Il benessere aziendale crea un senso di identità e riconoscimento della professionalità che accomuna azienda e dipendenti, tanto che attraverso questi accordi si riescono a raggiungere obiettivi importanti e si riesce a dare valore aggiunto nei diritti e nel miglioramento della qualità del lavoro e di vita».
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