La chimica frena la sua crescita
Secondo l'ufficio studi di Federchimica, in questa fase giocano un ruolo importante l'incertezza politica nazionale e internazionale che potrebbero compromettere la stabilità finanziaria e la ripresa economica
La chimica continuerà a crescere ma a tassi meno elevati rispetto al 2017. Se lo scorso anno si cresceva del 3%, il 2018 sta decisamente frenando con una crescita pressoché dimezzata pari all’1,5% , ben al di sotto della media europea, con previsioni peggiorative per il 2019.
(nella foto un laboratorio della Lamberti di Albizzate)
Secondo l’analisi dell’ufficio studi di Federchimica, questa situazione è un termometro sensibile dell’andamento generale dell’industria manifatturiera e del clima di fiducia perché l’industria chimica, per le sue caratteristiche di settore, è a monte di quasi tutte le filiere produttive. Su questa situazione incide anche il clima di incertezza generale, sia a livello nazionale che internazionale.
Nella fase attuale, l’aumento dell’incertezza condiziona le politiche di acquisto di prodotti chimici da parte della clientela, inducendo a mantenere “leggeri” i magazzini. Questo atteggiamento, nei primi mesi dell’anno, era stato alimentato anche dalla speranza di una correzione dei prezzi chimici, difficile alla luce dei nuovi rialzi delle quotazioni petrolifere. La domanda interna si mantiene in crescita ma mostra un andamento più diversificato tra settori industriali e singole imprese, complice anche l’impatto sulle esportazioni del rafforzamento dell’euro. In particolare, perdono slancio importanti settori clienti come l’auto (in fisiologico rallentamento dopo 4 anni di forte rialzo), i prodotti in plastica e i materiali per le costruzioni. Le esportazioni – dopo un 2017 in progresso del 9% in valore – evidenziano ritmi di crescita più moderati (+4,2% sull’anno precedente). Rallentano, in particolare, le vendite nei mercati extra-europei (+1,4%) per effetto del cambio meno favorevole e di fenomeni di assestamento dopo gli incrementi molto marcati dello scorso anno. Le vendite nel mercato europeo mantengono, invece, una buona intonazione (+6,0%).
Per il primo semestre si prevede una crescita della produzione chimica in Italia intorno al 2%, nell’ipotesi che siano stati superati alcuni fattori di freno che avevano caratterizzato i primi mesi del 2018 (destoccaggio da parte dei clienti e maltempo nel Nord Europa). La crescita potrà proseguire nel corso dell’anno a condizione che le incertezze del quadro politico, nazionale e internazionale, non abbiano sviluppi tali da compromettere la stabilità finanziaria e la ripresa economica. (Fonte Federchimica)
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