Parcheggi a pagamento nei centri commerciali: il Comune incassa una quota

Tra i 12.000 e i 30.000 euro la quota annua che verrà versata a Palazzo Estense. Il vicesindaco Zanzi: "Capisco le polemiche, ma noi lavoriamo per il bene futuro della città". Tra i prossimi enti coinvolti, l'ospedale

parcheggio lidl

Dodicimila euro dal Lidl, 12.000 euro dal parcheggio attiguo al Coin. Quasi 30.000 euro dal Famila. Sono queste le cifre previste dalle convenzioni stipulate tra il Comune e i primi gestori di spazi di parcheggio spesso pubblici o utilizzati dal pubblico e su cui il Comune vuole avere parola.

La giunta Galimberti ha avviato lo scorso anno un piano della mobilità cittadina che mira a un epocale cambio di passo.

In quest’ottica va letta l’ultima decisione che riguarda alcuni parcheggi in città legati a supermercati o grossi centri commerciali: « In diversi punti della città – si legga nella delibera – sono state individuate aree destinate a parcheggio pubblico, o di uso pubblico, attigue a grandi e medie struttura di vendita che in molti casi, stante l’assoluta contiguità ai parcheggi privati delle stesse strutture di vendita e in assenza di alcuna segnaletica o cartellonistica che le differenzi, rischiano di esserne assimilate. Il nuovo contesto di regolazione generale della sosta urbana fa sì che tali aree necessitino di una disciplina che renda le loro modalità di utilizzo sostanzialmente omogenee a quelle pubbliche e già oggetto di regolamentazione generale della sosta urbana. La finalità cui dette aree sono destinate è peraltro pienamente assimilabile a quella dei parcheggi su strada o comunque già destinati a un uso pubblico generalizzato, in quanto esse concorrono al perseguimento degli obiettivi enunciati nel documento “Varese si Muove – Piano della sosta 2017” tra cui assume un rilievo determinante per le finalità sin qui enunciate l’alleggerimento della sosta su strada».

Lidl, Famila e Coin chi non fa la spesa paga il parcheggio

Dopo l’introduzione del piano della sosta che tanto ha fatto discutere lo scorso anno, l’amministrazione fa un passo oltre: «Stiamo parlando di un cambio culturale che mira al bene della città – commenta il vicesindaco Daniele Zanzi – io capisco che possa sembrare impopolare, ma chiedo di gettare l’occhio oltre all’attimo e guardare alla città in prospettiva. Noi pensiamo di dover tutelare la sua vivibilità. E su questo obiettivo ci metto la faccia».

I fondi che l’amministrazione incasserà dai centri commerciali saranno investiti proprio per la mobilità cittadina.«Occorre dare regole a questa città. Ci vogliono norme per arrivare a ridurre il traffico cittadino ed evitare che Varese soffochi».

La digestione lenta ma, alla fine felice, di questi bocconi è ben nota al vicesindaco: « Parliamo delle strisce blu a Casbeno che tanto clamore fecero lo scorso anno e che oggi vengono valutate come benefiche perché hanno liberato i parcheggi blindati dai pendolari che lasciavano la vettura per tutto il giorno. Per non parlare della chiusura al traffico di via Donizetti oggi apprezzata soprattutto da quanti hanno attività commerciali. È chiaro che ogni misura andrà portata avanti nel tempo, per arrivare al vero cambiamento di prospettiva e vivibilità».

Il piano di convenzioni è dunque solo all’inizio. Altre realtà commerciali saranno via via interessate per riportare “equità” nell’uso dei parcheggi pubblici o aperti al pubblico.
Tra i soggetti c’è anche l’ospedale cittadino che sarà invitato a pagare una quota di quanto incassa tra i posti auto all’interno del Circolo. Si parla di circa 60.000 euro all’anno ma è una cifra su cui non c’e ufficialità: «L’ospedale – spiega Daniele Zanzi – dovrà cominciare a ripagare la comunità anche dal

punto di vista degli alberi abbattuti negli anni scorsi, ripiantumando nell’area stazioni».

E sulle tariffe imposte nei parcheggi dei supermercati, Zanzi prende le distanze: «Questa è una scelta lasciata al singolo centro su cui non abbiamo imposto nulla».

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Pubblicato il 22 Agosto 2018
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  1. Avatar
    Scritto da Vinx

    Mi permetto solo di far notare che mettere a pagamento i parcheggi di interscambio auto-treno non è una scelta saggia. Chi fa il pendolare già si deve sobbarcare l’abbonamento ferroviario, ora pure quello del parcheggio. Certo occupa posto, ma non grava sul traffico, sulla qualità dell’aria, ecc.
    Fargli pagare il parcheggio non mi pare un incentivo all’uso dei mezzi pubblici.

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