Riprendere a fare sport con una protesi al ginocchio: possibile e consigliato

Avere una protesi al ginocchio è sempre visto negativamente, sinonimo di vita sportiva completamente terminata

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Avere una protesi al ginocchio è sempre visto negativamente, sinonimo di vita sportiva completamente terminata.
Ebbene, questo binomio, al giorno d’oggi, è quasi del tutto assente: molte persone che hanno avuto questo intervento, riprendono effettivamente a praticare attività sportiva dopo un’operazione al ginocchio.
Vediamo ora tutto quello che bisogna sapere in merito a questa grande innovazione sotto il profilo scientifico.

La protesi al ginocchio nel secolo scorso

Nel secolo scorso, le scoperte in campo medico erano ben poche e quando si parlava di protesi al ginocchio. Nella maggior parte dei casi, si faceva riferimento a uno strumento che aveva due soli scopi, ovvero quello di evitare che il dolore all’articolazione potesse essere eccessivo e permettere al paziente di potersi muovere in completa autonomia.

Queste protesi, però, non consentivano a pieno di prendere parte a delle attività fisiche.
In più, le protesi erano anche imprecise:

  • impossibilitavano il paziente nello svolgere movimenti più complessi;
  • impedivano allo stesso di prendere parte ad attività fisica;
  • non offrivano al paziente la possibilità di potersi muovere davvero naturalmente.

Tutti questi particolari limiti rendevano quindi le protesti meno efficaci, sebbene molte persone, sia giovani che anziane, si sottoponevano a questo genere di intervento, pur di prevenire e risolvere delle situazioni ancora più negative.

Ma oggi le tecnologie delle protesi al ginocchio sono mutate notevolmente, rendendo questo tipo di strumento davvero all’avanguardia.

Le protesi al ginocchio oggi

Al giorno d’oggi, le protesi al ginocchio sono mutate di molto e lo stesso vale per l’intervento chirurgico che viene svolto sull’articolazione.

Occorre sottolineare, infatti, come l’intervento non sia invasivo (come accadeva in passato) e come la protesi, oggi, non venga applicata su tutto il ginocchio.Al contrario, invece, il prodigio della scienza ha fatto in modo che venissero realizzate delle protesi la cui applicazione viene effettuata solo ed esclusivamente sulla parte danneggiata dello stesso -o dove il paziente sente il dolore acuto-.

Per esempio, se una persona soffre di artrosi al ginocchio solo nella parte frontale, la protesi verrà posta solo ed esclusivamente in quella zona, evitando quindi di andare ad intaccare anche il resto del ginocchio sano, cosa che invece accadeva molto spesso in passato.

Di conseguenza queste nuove protesi sono:

  • leggere;
  • permettono di affrontare un intervento meno complesso;
  • offrono la possibilità di piegare il ginocchio e svolgere altri movimenti, accompagnandolo durante lo spostamento;
  • permettono al paziente di praticare attività fisica, seppur con moderazione.

Occorre sottolineare, ovviamente, quanto sia necessario un periodo di corretta riabilitazione post-operatoria, per assicurare non solo il massimo risultato finale, ma anche la massima sicurezza della protesi, come specifica il medico chirurgo ortopedico, dott. Michele Massaro.
La protesi, infatti, va sfruttata al massimo delle sue potenzialità, imparandola a conoscere, facendo anche attenzione a non lesionarla con movimenti poco attenti.

Di conseguenza, queste nuove protesi per il ginocchio permettono anche di praticare attività sportiva senza avere grosse ripercussioni sia a livello fisico che mentale.
Lo sport, per chi subisce questo intervento, deve essere un valido alleato e i medici stessi suggeriscono delle alternative agli sport che si praticavano prima dell’intervento.

Grazie al movimento e al fatto di poter continuare a tenersi in forma, il paziente è in grado di accettare la sua condizione post-operatoria, evitando l’insorgere di situazioni di rifiuto psicologico della protesi, che potrebbero tramutare il paziente in una persona che necessita di costante assistenza anche per svolgere delle semplici attività.

Gli sport consigliati per chi ha la protesi al ginocchio

Gli sportivi che hanno vissuto un intervento di protesi al ginocchio non devono assolutamente demoralizzarsi: avere una protesi al ginocchio, oggi, non è di certo un elemento che comporta un limite, né alla vita personale che a quella sportiva.

Al contrario, invece, le scoperte scientifiche hanno permesso di creare delle protesi che, come detto prima, consentono di tornare a praticare sport. Abbiamo chiesto a un chirurgo specializzato in ortopedia, il dott. Massaro, di Milano, quali sono gli sport più indicati in questa situazione.

Dopo un intervento di innesto della protesi al ginocchio, bisogna praticare delle attività sportive che possono essere definite come “leggere”.
Tra di esse spiccano:

  • camminata a passo svelto ma non corsa;
  • tiro con l’arco;
  • ballo da sala;
  • golf;
  • tiro al piattello.

In queste attività sportive è facile notare un elemento molto importante, ovvero la quasi totale mancanza di grossi movimenti che vedono protagonista le leve inferiori dello sportivo, ovvero il ginocchio con protesi.
La particolarità di queste attività fisiche consiste nel fatto che le stesse vengono praticate senza dover necessariamente muovere a grande velocità o in maniera eccessiva le gambe stesse.

Questo genere di discipline riesce a rispondere in modo adeguato alle esigenze del paziente, facendo in modo che lo sportivo possa tornare in forma.
Va sottolineato che nel primo periodo dopo l’intervento, sarà necessario evitare che vengano compiuti grossi sforzi anche nello svolgimento di questo tipo di attività sportive.

Gli sport che devono essere praticati con moderazione

Oltre agli sport che sono altamente consigliati, nella lista suggerita dal dott. Michele Massaro, sono presenti diverse altre discipline, praticabili a patto che:

  • lo sportivo sia un esperto;
  • si presti la massima attenzione durante lo svolgimento dell’attività;
  • si eviti di sottoporre il ginocchio con protesi a carichi di lavoro eccessivi, cosa che potrebbe comportare un danno alla protesi.

Per la precisione, sport che devono essere svolti col massimo livello d’attenzione sono:

  • ciclismo;
  • bowling;
  • tennis;
  • pattinaggio su ghiaccio.

Queste discipline, infatti, vedono protagoniste le gambe e lo svolgimento di movimenti ben precisi, che devono essere accompagnati e devono necessariamente essere svolti con grande precisione.
Sarà dunque importante avere una buona preparazione atletica visto che, in caso contrario, si possono compiere dei movimenti bruschi o imprecisi che possono lesionare la protesi.

Proprio per tale motivo è consigliato lo svolgimento di questo tipo di attività solo a chi, in passato e prima dell’intervento, praticava in maniera regolare questo genere di attività fisica.

In sintesi: questi sport possono essere praticati ma a patto che il carico di lavoro che deve essere svolto dal ginocchio con protesi venga effettuato con grande cura e attenzione, prevenendo quindi dei movimenti che potrebbero essere bruschi.

Gli sport che devono essere evitati

Se da una parte vi sono le attività sportive che sono altamente consigliate, dall’altra vi sono quelle che devono essere assolutamente evitate, pena lesioni importanti alla protesi ma anche all’articolazione generale.

In particolar modo, quando si ha una protesi nel ginocchio, gli sport che devono essere assolutamente evitati sono:

  • basket;
  • calcio;
  • rugby;
  • corsa.

Questi rientrano nelle attività sportive che hanno un alto carico di lavoro sulle ginocchia e allo stesso tempo prevedono che si facciano dei movimenti rapidi e talvolta inaspettati.
Inoltre, queste discipline sportive, corsa esclusa, hanno una percentuale elevata di contatto fisico anche importante.

Tale situazione rappresenta un problema che non deve essere sottovalutato: un eventuale trauma sportivo da contatto alla protesi potrebbe andare a creare una situazione di pericolo.
Questo perchè il contatto potrebbe:

  • danneggiare la protesi in maniera pesante;
  • comportare una forte sensazione di dolore alla gamba;
  • costringere lo sportivo a trascorrere un lungo periodo lontano dal campo di gioco.

Si potrebbe anche dover subire un nuovo intervento di sostituzione della protesi danneggiata, comportando anche un nuovo ciclo di terapia di riabilitazione, che potrebbe essere facilmente evitata praticando altri sport meno pericolosi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Agosto 2018
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