Parco Pineta, maxi operazione contro droga e prostituzione

Oltre 200 agenti e militari impegnati. Rimossi 11 casotti utilizzati per la prostituzione

prostituzione carabinieri

Maxi operazione delle forze dell’ordine nel Parco Pineta per liberarlo da spacciatori e prostitute. L’oeprazione è stata condotta e coordinata dai Prefetti di  Como, Bruno Corda e Varese, Giorgio Zanzi, in occasione di varie Riunioni Tecniche di Coordinamento dei Responsabili delle Forze di Polizia delle due province.

L’intervento di controllo si è svolto nella giornata di mercoledì, per identificare luoghi di spaccio di droga e allontanare le prostitute dall’area. Per fare ciò sono stati impiegati 20 agenti della questura, 21 operatori del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia della Polizia di Stato, 156 Carabinieri, 16 militari della Guardia di Finanza, con 4 unità cinofile antidroga, 7 appartenenti al Corpo Forestale dello Stato e 4 appartenenti al Comando di Polizia Locale di Tradate.

L’operazione ha portato al controllo di 159 persone, 103 autovetture e si è provveduto alla denuncia in stato di libertà di 2 persone per il reato spaccio, all’arresto di un cittadino straniero per il medesimo reato, alla segnalazione alle Prefetture di 7 persone quali assuntori di stupefacenti, alla denuncia in stato di libertà, al controllo di n. 7 prostitute (tutte cittadine straniere) ed alla rimozione di 11 postazioni utilizzate per l’esercizio della prostituzione in zona boschiva.

«Il servizio di cui si è detto intende restituire il “Parco Pineta” alla normale fruizione da parte dei cittadini, specie in vista della stagione estiva che costituisce momento privilegiato per escursioni e attività di tipo naturalistico e verrà replicato in futuro, allo scopo di garantire la permanenza dei risultati operativi conseguiti – spiegano in un comunicato congiunto le due Questure -. Infatti, la zona in questione, avente carattere boschivo, è nota da tempo per la presenza di spacciatori, per lo più di origine maghrebina, i quali, approfittando della fitta vegetazione, nonché di una capillare diramazione di sentieri e di un collaudato sistema di vedette, riescono a nascondersi e, all’occorrenza, a sfuggire facilmente ad eventuali controlli delle Forze dell’Ordine, praticando i propri traffici illeciti a tutte le ore del giorno».

«Di conseguenza, anche se l’attività di spaccio viene prevalentemente praticata all’interno del Parco, le aree limitrofe sono divenute negli anni luogo di abituale ritrovo di tossicodipendenti, che si inoltrano continuamente lungo i sentieri ubicati nelle immediate adiacenze delle abitazioni, al fine di entrare in contatto con i propri “fornitori” – prosegue il comunicato, spiegando il perché dell’intervento coordinato delle forze dell’ordine -. Tale situazione è fonte di preoccupazione per i residenti, i quali sono costretti ad assistere ad un continuo andirivieni di persone, impegnate in attività di spaccio e consumo di stupefacenti e sono dissuase dal frequentare le aree del Parco Pineta a fini di svago. Considerazioni analoghe valgono per il fenomeno della prostituzione, che contribuisce in maniera significativa al degrado dell’area, in quanto praticata con particolare pervicacia, anche in prossimità di zone residenziali».

«Al fine di contrastare i fenomeni – concludono – corrispondendo in maniera più efficace alle legittime richieste di sicurezza provenienti dalle collettività interessate, i Prefetti di Como e Varese e i responsabili delle Forze di Polizia delle due province hanno convenuto di pianificare il servizio di cui si è detto, il quale è stato opportunamente preceduto da un’accurata ricognizione effettuata dalle Forze dell’Ordine, volta ad individuare i punti strategici di accesso alle aree boschive, nonché ad acquisire ogni pertinente informazione in merito all’allestimento di strutture adibite al ricovero degli spacciatori e si è avvalso dell’ausilio di appositi contingenti di rinforzo e di elicotteri, in modo da consentire una generale cinturazione dell’area di interesse da parte di equipaggi automontati delle Forze di Polizia, con contestuale attività di controllo appiedato all’interno del Parco a cura di personale dell’Arma dei Carabinieri, coadiuvato da operatori cinofili della Guardia di Finanza e pattuglie del Corpo Forestale dello Stato».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 16 Aprile 2015
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Commenti

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    Scritto da Felice

    Sono anni che si parla del continuo degrado di un’area non di periferia urbana ma di una riserva naturale pregevole. Una riserva dotata di ecosistemi, stagni, pinete, maneggi e che se fosse collocata in qualsiasi altro paese del mondo non sarebbe trattata così , come un bordello o un cassotto dello spaccio. Molta gente desiste dall’andarci per questo.
    Questa è la prima volta che vedo fare qualcosa di serio. Spero non ci si fermi QUI.
    La Pineta ed il territorio SONO NOSTRI e LI RIVOGLIAMO INDIETRO.

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    Scritto da Aimone Grossi

    Dopo neanche una settimana da questa faraonica operazione delle forze dell’ordine costata preziose e sempre piu’ rare risorse umane ed economiche le postitute e gli spacciatori sono ancora li appostati in attesa del prossimo cliente come se nulla fosse successo.Tutto e’ tornato alla normalita’ all’interno del parco pineta una normalita’ di degrado oscenita’ e criminalita’ che due prefetti tentano invano di debellare. Un cittadino di Pianbosco deluso e sconcertato dalle sue impotenti istituzioni.

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    Scritto da Gi

    Quando ho letto questo articolo ero contenta di poter finalmente sperare di non dover più vedere uno squallore simile così vicino casa mia e in un parco che dovrebbe essere più controllato e soggetto a regole.
    Peccato che stasera e per tutta la settimana macchine si siano fermate sul ciglio della strada a scaricar giù gente per fare spese lungo i sentieri, vorrei a questo punto capire in che modo si sia risanata la situazione o si stia cercando di risanare. A me non sembra cambiato proprio nulla. E oltre la tristezza incomincia a salire anche la rebbia.

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    Scritto da marco_baratelli

    I blizt servono a ben poco, forse un controllo costante da parte delle forze dell’ordine potrebbe arginare un po’ i problemi legati alla prostituzione e allo spaccio ma il personale militare e’ da anni sotto organico e quello operante fa miracoli, la legge italiana dovrebbe permettere ai residenti con un grosso problema di illegalita’ concedere delle esimenti al fine di permettere loro di farsi giustizia da se’ perche’ la sicurezza viene al primo posto. Con cio’ non dico che si debba sparare al primo che passa ma al secondo se e’ un delinquente si’.

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