Isolino Virginia, il Paradiso può attendere

Il sottosegretario di Stato Borletti Dell'Acqua risponde ad un’interrogazione del Cinque Stelle Petraroli su una delle meraviglie della Provincia. “Nel pieno di Expo il sito Unesco isolato e sporco”

L'Isolino Virginia: erba alta e alghe (inserita in galleria)

La risposta sullo stato dell’Isolino Virginia, sito palafitticolo patrimonio dell’umanità di fronte alle coste di Biandronno e di proprietà del comune di Varese arriva direttamente dal Governo.

La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo Ilaria Carla Anna Borletti dell’Acqua ha risposto qualche giorno fa all’interrogazione presentata dal parlamentare varesino Cosimo Petraroli, del Movimento Cinque Stelle il quale chiedeva conto dello stato in cui versa l’incantevole lingua di terra, e il sito palafitticolo ospitato: scavi di importanza fondamentale che costituiscono uno dei 19 abitati palafitticoli italiani del sito UNESCO («Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino»), iscritti nella Lista del Patrimonio mondiale nell’anno 2011.

In realtà le parole utilizzate dall’onorevole Petraroli per descrivere lo stato in cui versa l’Isolino nel bel mezzo di Expo – e quindi potenzialmente fruibile dagli attesi 20 milioni di visitatori – sono tutt’altro che rosee.

«I cittadini che volessero approdare sull’isolotto si ritroverebbero in un’area abbandonata dove plastica, bottiglie di birra, rifiuti usciti dai cestini, tronchi e parti di alberi abbandonati in una delle ultime pulizie condotte dopo nel 2013 rovinano la bellezza del luogo e poi ancora degrado tutt’intorno» scrive Petraroli.

«L’unico ristorante presente sull’Isolino Virginia è stato chiuso dopo una lunga battaglia legale, da quel momento le chiavi della struttura sono nelle mani del comune. Vicino al molo due imbarcazioni abbandonate che stentano a galleggiare. Lo stesso approdo necessita di urgenti riparazioni. La parte archeologica è in stato di abbandono, delimitata e protetta per evitare di accedere».
La risposta del Governo è arrivata l’11 giugno scorso.

Non si scava più sull’isolino, dice la Sottosegretaria di Stato: l’ultimo scavo «si è svolto tra il 2006 e il 2012 in regime di concessione ministeriale da parte del comune di Varese e sotto la direzione del conservatore del museo archeologico di Villa Mirabello di Varese e del museo preistorico e parco archeologico dell’Isolino Virginia-Biandronno. La ristretta area oggetto dell’intervento di scavo è recintata e non è visitabile dal pubblico in quanto la natura del sito, soggetto ad allagamenti naturali e molto delicato per la presenza di fragili strutture in legno imbibito, non è compatibile con il passaggio di visitatori per i quali non è, inoltre, possibile garantire in alcun modo adeguati standards di sicurezza».

Ma al di là della questione scientifica, ci sono in ballo temi come l’accessibilità di questo sito, lo stato di conservazione e il futuro impiego.
Il Governo pur non entrando nel merito della questione comunica che «relativamente alla sostituzione del molo di attracco attualmente ammalorato, il comune di Varese ha predisposto un progetto che prevede la sostituzione della struttura esistente con un pontile galleggiante. La pratica è stata esaminata e autorizzata dalla competente soprintendenza con la prescrizione di eseguire controlli archeologici subacquei preliminari. Per gli aspetti di competenza paesaggistica la pratica è stata esaminata dalla Soprintendenza belle arti e paesaggio».

Le conclusioni della risposta – e quindi dello stato in cui versa l’isola – le trae direttamente Petraroli: «Tutti i proclami giornalistici fatti dai vari politici Varesini, che si erano ripromessi di presentare come “fiore all’occhiello” della Provincia di Varese l’Isola Virginia, “Isolino”, per Expo2015, a tutt’oggi, 01 luglio 2015, hanno dato questo frutto: l’isolino Virginia è inaccessibili a tutti…chapeau».

TESTI:  L’INTERROGAZIONE E LA RISPOSTA DEL GOVERNO

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Luglio 2015
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Commenti

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  1. frenand
    Scritto da frenand

    Vi era un ottimo ristorante, location suggestiva, il gerente teneva in ordine il luogo e curava il collegamento con la terraferma.
    Per decisione incomprensibile dei nostri ” statisti” comunali tutto é in degrado.
    Complimenti
    fernando cova

  2. PP
    Scritto da PP

    ogni luogo si mantiene in ordine se :
    c’è un intervento pubblico
    se c’è un ritorno economico privato
    se ci sono cittadini che si prestano volontariamente per la causa

    fino ad ora non è maturata nessuna di queste possibilità
    non ci resta altro che aspettare tempi migliori .

    Pietro

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