Fagioli giura da sindaco: “Che Saronno diventi sicura, serena e felice”

Insediamento del consiglio comunale con giuramento del primo cittadino. Nominato presidente Raffaele Fagioli, fratello del sindaco

Primo consiglio comunale Saronno, la serata

Alessandro Fagioli ha giurato da sindaco della città di Saronno durante la prima seduta del consiglio comunale che si è svolta la sera di venerdì 3 luglio. Con tanto di fascia tricolore indossata per tutta la seduta, Fagioli ha portato a termine il primo atto amministrativo. Ma senza l’inno nazionale a inizio seduta, come deciso per ogni consiglio comunale dalla passata amministrazione in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia.
In apertura è stato subito eletto dai presenti il presidente del consiglio comunale, il consigliere della Lega Nord, Raffaele Fagioli, fratello del sindaco. Non è mancato tra i due un abbraccio emozionato durante l’insediamento.

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Altri i passaggi formali si sono susseguiti nel corso della seduta, fino alla primissima polemica sollevata dai consiglieri di minoranza (per primo Pierluigi Gilli di Unione Italiana) sul ruolo della lista civica Saronno al centro, forza che non si è apparentata con la Lega Nord durante il ballottaggio elettorale, ma che ha espresso il proprio chiaro sostegno a Fagioli, ottenendo oggi ben due assessori nonostante abbia un solo consigliere comunale. A rispondere è stato il consigliere della Lega Nord, Angelo Veronesi: «Ogni forza politica è libera di scegliere come comportarsi nelle votazioni e il sindaco è libero di scegliere i componenti della propria squadra, senza che vi sia una presa d’atto formale in consiglio».

Nominati quindi i capigruppo: Angelo Veronesi (Lega Nord), Alfonso Indelicato (Fratelli d’Italia), Francesco Licata (Partito Democratico), Franco Casali (Tu@Saronno), Enzo Volontè (Saronno al centro), Francesco Impari (Movimento 5 Stelle), Pierluigi Gilli (Unione Italiana), Agostino De Marco (Forza Italia).

Fagioli ha così avviato il proprio discorso di insediamento: «Saronno è la quarta città della provincia di Varese ma deve prendere coscienza del proprio ruolo di punto di riferimento di una zona che confina con quattro provincie. Ora serve recuperare un dialogo costruttivo con enti superiori e nel frattempo con i paesi del territorio. Inoltre il dialogo con le associazioni deve essere una costante. Sulla città metropolitana ci siamo già espressi nei giorni scorsi, la passata amministrazione si è espressa con sufficienza. E noi diciamo che preferiamo rimanere con Varese, dove possiamo avere un ruolo e portare avanti i discorsi che dicevo prima».

«I saronnesi devono avere una vita sicura, serena e felice, facciamo di Saronno il nostro luogo ideale di vita senza sentirsi una succursale di Milano – ha proseguito Fagioli -. Per risolvere i problemi della sicurezza, ci sono molteplici interventi da avviare. Ringrazio da subito la Polizia Locale che ha già avviato delle azioni su mia indicazione ottenendo fin da subito risultati tangibili. Il centro non può più essere visto come un’area viva di giorno e insicura di sera. Va rivisto il piano parcheggi e permettere alle associazioni di realizzare i propri progetti. Si devono dunque realizzare quelle sinergie che fanno vivere Saronno».

«Voglio ringraziare tutta l’amministrazione passata, a partire dal sindaco uscente Luciano Porro – ha concluso il sindaco -. Anche se non abbiamo condiviso le linee politiche, riconosciamo l’impegno che hanno profuso negli anni. Ringrazio i dipendenti del comune per come si sono dimostrati da subito collaborativi e i anche tutti i consigliere comunali con cui laveremo nei prossimi anni».

Tra i commenti una polemica è stata sollevata da Francesco Licata (Pd): «Faccio gli auguri al sindaco, ma mi è dispiaciuto questa sera non sentir suonare l’inno nazionale, seppur abbia giurato sulla costituzione». Franco Casali (Tu@Saronno) ha puntato il suo intervento all’attenzione verso l’accoglienza di chi è più debole. Francesco Impari (M5S): «Speriamo in una svolta nel dialogo nei confronti della città, giudicheremo punto per punto sull’operato della giunta e del sindaco».

Agostino De Marco (Forza Italia): «La vittoria della Lega e del sindaco è un chiaro messaggio a tutti. Saronno non può permettersi altri cinque anni di immobilismo e riprendere la fiducia in se stessa». Alfonso Indelicato (Fratelli d’Italia): «Condivido anche io il dispiacere per non aver sentito l’inno nazionale, ma chiedo ci interessa l’inno o la nazione? Interessa veramente o è solo una polemica nei confronti della Lega?». Pierluigi Gilli (Unione Italiana): «Mi aspettavo un intervento più ampio da parte del sindaco che invece ha rimandato solo al programma elettorale. Mi aspetto quindi di vedere questo programma tragga delle conclusioni nei tempi dovuti e che molte promesse si possano realizzare. Riguardo l’inno, spero che dal prossimo consiglio si possa tornare a sentirlo».

A conclusione del consiglio ha risposto direttamente al sindaco Fagioli: «Mi piacerebbe che in questo consiglio comunale si affrontassero tematiche legate al territorio saronnese lasciando fuori tematiche legate solo alle ideologie. Non voglio toccare il tema dell’inno e dei simboli: ho chiesto più volte ai funzionari del comune se fosse necessario l’inno, mi è stato detto che non è previsto ufficialmente. Mi attengo alle regole».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 03 Luglio 2015
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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Saranno è un dei comuni con l’80% del territorio comunale edificato.
    Oltre che sicura, serena e felice facciamo anche verde?
    O è chiedere troppo (troppo tardi)?
    Assisteremo alla ennesima colata di cemento a stampo leghista?

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