“Ospedale di Varese o Busto? Per l’università è uguale”

Varese o Busto Arsizio? In vista dell’iter consiliare della riforma sanità, il dibattito si concentra sull’organizzazione sanitaria che vede la riconversione di Asl in ATS – Aziende sanitarie territoriali mentre le aziende ospedaliere si trasformeranno in ASST Aziende Socio Sanitarie Territoriali. La proposta è quella di accorpare le Asl di Varese e Como in un’unica AST mentre le aziende ospedaliere da tre diventeranno due con Gallarate che verrà accorpata a Busto mentre Varese si prenderebbe Somma e Angera.

Un disegno che ha  sollevato dubbi e preoccupazioni tra i varesini che temono di perdere importanza e incisività davanti a un bacino di utenza oggettivamente meno abitato.

Il dibattito, in effetti, vede ancora scambi di idee sul destino di alcuni ospedali tra cui proprio quello di Varese: quale sede universitaria, va valutata bene la sua trasformazione.

La componente accademica varesina non sembra appassionarsi troppo allo scambio di opinioni. A esprimersi è il Preside della Scuola di Medicina Simone Vender: « Qualunque sia il futuro degli ospedali, l’università deve mantenere la possibilità di formare i professionisti di domani. Poco importa che sia Varese o Como o Busto: un ateneo può aprire convenzioni con tutte quelle realtà che danno la possibilità ai nostri tirocinanti di conoscere e incontrare casistiche complesse. Negli anni scorsi abbiamo già stretto accordi con gli ospedali di Busto e di Como: non ci sarebbero problemi a proseguire in queste relazioni universitarie. Ciò che caratterizza un polo accademico è la sua capacità di offrire varietà e casistica adeguate alla crescita dello studente e dello specializzando. Non è una questione di campanili».