Professor Roggia: “Ecco il mio parere sulla riforma della sanità”
Il primario emerito degli ospedali di Varese e Gallarate esprime il suo parere sulla riforma della sanità lombarda
Il professore Alberto Roggia è stato per molti anni in forze all’ospedale di Varese e in quello di Gallarate. Roggia, primario Emerito di Urologia, esprime in questo documento i suoi dubbi, le sue perplessità e le sue indicazioni sulla riforma. Ecco il testo integrale
Il Libro Bianco presentato dal Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel giugno 2014, elaborato con competenza e determinazione sotto la guida di Fabio Rizzi, Presidente della Commissione Sanità ,ed attualmente in discussione al Consiglio Regionale, prevede , quale rivisitazione del Sistema Socio Sanitario Lombardo una concreta evoluzione nel senso di perfezionamento e sviluppo, adeguato al contesto attuale , del Sistema Sanitario stesso attualmente in vigore attraverso vari articolati modelli assistenziali ed organizzativi nel principio fondamentale del “prendersi cura globalmente dei pazienti” in una continuità e intensità assistenziale.
Focalizzando l’attenzione alla assistenza ospedaliera , il testo in discussione ora in aula a Palazzo Pirelli prevede in sintesi una assistenza ospedaliera e territoriale tra loro integrate con la riduzione numerica delle attuali 29 Aziende ospedaliere (di cui tre in provincia di Varese) che verranno sostituite dalla Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST), riduzione anche delle ASL sostituite a loro volta dalla Azienda di Tutela della Salute (ATS) , ed istituzione di una Agenzia di Controllo . Tutto ciò consentirà oltre ad un sensibile contenimento della spesa , evitando sprechi di risorse , una più efficiente razionalizzazione ed organizzazione di tutta la Sanità Lombarda.
La geografia sanitaria ospedaliera verrebbe pertanto riproposta , ma su tale tema le posizioni sono molto distanti : chi propone due ASST che costituirebbero due ” poli ospedalieri “ in provincia di Varese, di cui uno al nord-provincia rappresentato dall’ Ospedale di Circolo -Fondazione Macchi e Polo Universitario di Varese , e un secondo polo nel sud-provincia localizzato a Busto ( su tali direttive c’è chi ritiene che l’Ospedale di Gallarate debba trovare accorpamento con l’Ospedale di Busto, mentre secondo altri sarebbe opportuno che Gallarate afferisse all’ Ospedale di Varese ). Ma non mancano altre proposte come ad esempio una sola ed unica ASST in provincia di Varese che comprenda tutti gli ospedali del territorio . Le proposte sono tutte ben circostanziate e saranno oggetto di attente valutazioni in aula . Comunque i presidi ospedalieri satelliti che attualmente afferiscono alle tre Aziende Ospedaliere della provincia di Varese manterranno tutti la propria attività con una funzione soprattutto territoriale ed avranno vocazioni specifiche diverse, per evitare doppioni.
Evitando gli interessi campanilistici specifici vedrei proficuo l’accorpamento degli Ospedali di Gallarate e Busto, che lavorando in completa sinergia offrirebbero all’utenza territoriale un riferimento sicuro con continuative possibilità di progressione nel servizio offerto.
Personalmente ritengo che non verrebbero affatto penalizzate le eccellenze ospedaliere già esistenti se si dovesse accorpare Gallarate con Busto Arsizio mantenendo i due ospedali la loro identità ed efficienza : inoltre i 200 mila abitanti che gravitano attorno alla Azienda Ospedaliera di Gallarate associandosi a quelli di Busto contribuirebbero alla istituzione di un forte polo ospedaliero nel sud della provincia, che ben si articolerebbe sia nel nord provincia con l ‘ Ospedale di Circolo di Varese ed il Polo Universitario nel suo contesto , sia con il nuovo Ospedale di Legnano.
Realizzare invece a mio giudizio una sola ASST che unisca le tre aziende ospedaliere attuali ( Varese, Gallarate e Busto) comporterebbe anzitutto la gestione, sotto un’unica Direzione Generale , di quasi 10.000 dipendenti e conseguenti problemi gestionali-strategici-organizzativi -sanitari di vasta entità, ed inoltre nello stesso tempo un possibile declassamento degli Ospedali periferici ( Busto e Gallarate)
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Tutti bei programmi di carattere generale, in parte condivisibili. Vedremo se riusciranno ad attuarne qualcuno. Il Collega prof. Alberto Roggia da buon leghista e Consigliere Comunale di Varese ha dimenticato il problema dei due Ospedali Varesini e dell’inutile spesa di mantenere al Del Ponte il c.d. Polo materno-infantile (e della ormai avvenuta costruzione del nuovo megablocco, che potrebbe vantaggiosamente essere destinato ad altri usi: lungodegenze, riabilitazione, attività ambulatoriali, ecc.). Col senno di poi, viste come sono andate le cose e considerata anche la mancanza di fondi per continuare l’opera, dovrebbe caldeggiare il ritorno al Circolo del suddetto Polo m.-i., sia per questioni di funzionalità che per evitare ulteriori ingenti spese per attrezzare il “doppione” al Del Ponte con tutte le apparecchiature sanitarie occorrenti e le specialità attinenti (già presenti al Circolo), nonché per risolvere il problema parcheggi. Ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza credo sia compito del buon amministratore, anche qui a Varese. O forse mi sbaglio?