“Un’auto ha cercato di speronarmi mentre ero in bici”

Un lettore racconta su facebook la disavventura capitatagli qualche giorno fa e denunciata ai carabinieri. Tutto, sembra, nato per una mancata precedenza

Avarie

Un’uscita in bici, un’auto che non dà la precedenza e il conducente che viene redarguito dal ciclista il quale per tutta risposta viene seguito e quasi speronato contro il guard rail.

È, questa, la versione del signor M.H. un trentasettenne italiano di origini tedesche che ha contattato Varesenews per raccontare la disavventura capitatagli nei giorni dalla tragedia che ha spento la vita del campione di ciclismo Michele Scarponi.

Una vicenda che è finita sul tavolo della stazione dei carabinieri di Cuvio sotto forma di querela per minacce e violenza privata.

Il ciclista racconta del fatto avvenuto venerdì scorso, il 21 aprile, fra le 8.30 e le 8.45 a Gemonio: «Mentre percorrevo al via Verdi un’auto è uscita da un passo carraio senza darmi la precedenza, e il conducente oltre a non fermarsi dopo averlo avvertito che poteva travolgermi ha cominciato a suonare cercando più volte di speronarmi e di schiacciarmi verso il guard rail». Forse una brutta reazione a un gesto di stizza che lo sportivo gli rivolge, ma che di certo non giustifica il comportamento denunciato.

Il ciclista – si legge nella querela – a quel punto urla al conducente di smetterla e lo avvisa che avrebbe chiamato i carabinieri; il conducente dell’auto si mette alle spalle della bici e svolta poi in una strada secondaria all’altezza di Cocquio Trevisago.
La vettura viene riconosciuta e il numero di targa comunicato ai carabinieri nella querela.

«La cosa assurda – commenta il ciclista – è stata di non vedere nessuno dei veicoli che ci seguivano e che hanno assistito alla scena muovere un dito».

Nella sua segnalazione su facebook il ciclista fa riferimento alle regole per il sorpasso, citando il “metro e mezzo” di distanza che l’auto dovrebbe tenere dal “velocipede”: questa è la definizione che è però prevista in un disegno di legge approdato al Senato e non ancora votato (che prevede 300 euro di multa oltre alla decurtazione di 5 punti dalla patente per l’automobilista che non rispetta le regole).

Le attuali norme legate al sorpasso tra veicoli (in questo caso tra un’auto e una bici) sono ad oggi disciplinate dall’articolo 148 del Codice della strada.

Si legge in un sito specialistico ciclistaurbano.net

L’articolo del Codice della strada che regolamenta il sorpasso è il n.148. I riferimenti alla bicicletta, peraltro indiretti, sono tre:
(Comma 3) Il conducente che sorpassa un veicolo o altro utente della strada che lo precede sulla stessa corsia, dopo aver fatto l’apposita segnalazione, deve portarsi sulla sinistra dello stesso, superarlo rapidamente tenendosi da questo ad una adeguata distanza laterale e riportarsi a destra appena possibile, senza creare pericolo o intralcio. Se la carreggiata o semicarreggiata sono suddivise in più corsie, il sorpasso deve essere effettuato sulla corsia immediatamente alla sinistra del veicolo che si intende superare.
(Comma 5) Il veicolo lento deve rallentare e, se necessario, mettersi da parte appena possibile, per lasciar passare i veicoli che seguono.
(Comma 12c) Il veicolo a due ruote non a motore può essere sorpassato anche in prossimità o in corrispondenza delle intersezioni alla condizione che non sia necessario spostarsi sulla parte della carreggiata destinata al senso opposto di marcia.

Questo inciso, beninteso, vale per quanto riguarda il corretto approccio col sorpasso fra auto e bici nelle strade pubbliche.

Per quanto raccontato e denunciato dal ciclista, sarà invece la giustizia a stabilire e ad accertare le responsabilità dei fatti.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Aprile 2017
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  1. Avatar
    Scritto da supertizzy

    Probabilmente un personaggio del genere è un ex cliente di S.Vittore. L’unica soluzione in questi come in altri casi e subire passivamente tutto in quanto il delinquente ,soprattutto se nullatenente e nullafacente, puo fare tutto cio che vuole!
    In un paese normale gli contesterebbero mancata precedenza, guida pericolosa, minacce, ingiurie, tentato omicidio più eventuali altri reati da verificare per un totale di qualche annetto in galera.
    Noi ci accontentiamo di discutere sul metro e 50! ah ah!

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