Luisa Oprandi: “Mi propongo come candidata per il consiglio regionale”
Il consigliere comunale di maggioranza rifiuta il termine "dissidente" e si propone al Partito Democratico per le elezioni del prossimo anno
Luisa Oprandi si propone come candidata al consiglio regionale alle elezioni in programma nel 2018. «Ci sono 7 posti come Partito Democratico, mi auguro che il partito scelga di candidare per la prima volta quattro donne e io vorrei essere una di queste». L’annuncio lo ha dato la stessa consigliere comunale del Partito Democratico, sabato mattina, 12 agosto, all’antico Caffè Bosisio di Varese, lo stesso locale dove incontrava i cittadini durante la campagna elettorale.
In questo anno di amministrazione Galimberti, la Oprandi è stata al centro di diverse cronache politiche, proprio per le scelte fatte alcune volte in controtendenza con il partito. «Non mi reputo una dissidente – ha spiegato -, un consigliere comunale vota anche come persona, con i suoi valori di riferimento. Mi sembra giusto che si abbia l’attenzione a questi valori, che non vengano soffocati da altre priorità. Faccio un esempio: non ero d’accordo con la nomina di Malerba alla presidenza del consiglio comunale solo perché uno che prende 1.500 voti come candidato sindaco al primo turno, non credo possa spostare quegli stessi voti al secondo turno con una semplice dichiarazione. Non esiste in politica. Ho dissentito dal mio partito perché la penso così, perché sono stati adottati criteri di valorizzazione che hanno mancato di rispetto a tutti quelli che hanno fatto la campagna elettorale. E non mi riferisco al fatto che non sono stata scelta come vicesindaco, avevo presentato a Galimberti i nomi anche di altre donne che avrebbero potuto ricoprire quel ruolo. Ma da lì in poi, in questo non, non ho mai fatto alcuna scelta in contrasto, non ho mai più votato contro. Al netto di tutti gli emendamenti, mi sono astenuta due volte e ho votato due punti singoli di emendamenti della maggioranza, perché erano argomenti, come il piano della sosta, che mi sembravano giusti a livello personale».
Al di là del passato, ora il consigliere spiega il suo progetto, rifiutando il termine dissidente. «Credo sia giunto il momento dopo un anno di lasciare da parte tutte le diatribe interne, le banalità e i pettegolezzi – ha spiegato la Oprandi -, e di cominciare a ragionare oltre a quello che già si fa per la città. Mi metto a disposizione del partito, tra le candidate donne che il Pd vorrà scegliere per le prossime elezioni regionali. Non sono dissidente, ma assolutamente dentro le situazioni. Se vorranno io ci sono».
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è dal 2011, quando era candidata sindaco di Varese, che la signora Oprandi cerca un posto politico: sembra ne abbia fatto una necessità di vita.