S’incendia moto nel bosco, due giorni di fuoco sulla collina di Oriano

L'incendio è partito sabato pomeriggio a causa di un incidete che ha coinvolto un motociclista. Oltre 70 persone hanno lottato per spegnere le fiamme

E’ sotto controllo l’incendio che da sabato ha interessato Oriano sopra Ticino, una frazione di Sesto Calende. Le fiamme si è sono sviluppate sulla collina detta localmente “il poggio”, che divide il paese dalla vicina Mercallo, è sono state causate da una  moto da cross interessata da un in incidente.

Galleria fotografica

L’incendio di Oriano di notte 4 di 8

«Abbiamo contenuto le fiamme fino alle 15.30 e poi abbiamo iniziato con le attività di bonifica per spegnere gli ultimi focolai -racconta il Direttore delle Operazioni di Spegnimento, Stefano Triscornia-. Ora la situazione è sotto controllo e se il meteo dovesse continuare a peggiorare per noi migliorerà enormemente». In ogni caso se nella notte il manto bianco non dovesse ricoprire la cenere e spegnere le braci «per lunedì mattina sono già allertate quattro squadre dell’antincendio boschivo».

Ancora non si conosce l’esatta estensione di bosco bruciato, ma si parla comunque di diversi ettari. Domenica per fronteggiare le fiamme hanno lavorato 25 Vigili del Fuoco provenienti da Ispra, Somma, Laveno, Varese e Busto, 35 persone delle squadre dell’antincendio boschivo del Parco del Ticino con 12 mezzi e, distribuiti nei giorni di sabato e domenica, circa 30 specialisti della Squadra Antincendio Boschivo della Provincia di Varese (appartenenti ai distaccamenti di Caravate, Valtinella, Ternate, Angera, Venegono Inferiore, Gorla Maggiore, Casale Litta, Cavaria e GNP).

«Il lavoro sia da terra che dal cielo è stato ottimo -continua il DOS- con le squadre che hanno lavorato incessantemente per creare linee tagliafuoco e l’elicottero regionale che ha effettuato una trentina di lanci d’acqua».

I FRONTI DELL’INCENDIO

Complessivamente sono stati tre i fronti che hanno interessato l’area compresa tra il Poggio di Oriano e il Monte della Croce. «E’ stato un incendio anomalo -precisa Triscornia- dal momento che le fiamme sono partite in vetta e poi si sono estese verso valle. Per questo motivo il fuoco è andato subito in cima alle piante, sfruttando molto quelle più resinose, e poi si è espanso molto grazie anche al forte vento e al terreno che era molto secco». Per questo motivo «sabato abbiamo lavorato molto creando delle linee tagliafuoco in grado di arginare le fiamme», obbiettivo che è stato centrato intorno alle 10.30 di domenica mattina.

Le operazioni -dopo la sospensione delle attività per la notte- domenica mattina sono partite alle 5 con un presidio fisso nei pressi di una casa particolarmente vicina al fronte del fuoco e poi alle 7 le squadre hanno iniziato a muoversi sui fronti.

L’ACCENSIONE DEL FUOCO

L’incendio è partito dopo un incidente che ha visto protagonista un ragazzo che stava facendo trial: dopo la caduta nel bosco la moto ha preso fuoco. Il motociclista – che non ha riportato ferite – non è riuscito a contenere le fiamme ma ha subito dato l’allarme.

Il comando vigili del fuoco di Varese ha subito inviato sul posto tre squadre da Laveno, Ispra e Somma Lombardo, oltre a un elicottero di supporto (utilizzato per monitorare l’estensione del fronte del fuoco). La base operativa è stata posizionata a Mercallo, in via Cannè. Fin dai primi momenti sono stati dirottati in zona anche i volontari antincendio del Parco del Ticino, che già dalla mattina di sabato erano impegnati su un altro incendio boschivo in zona, a Vergiate (domato, nel primo pomeriggio proseguivano le operazioni di bonifica). Poi, al calar delle tenebre tutte le operazioni sono state sospese, ma sono rimasti sul posto osservatori ai margini della zona interessata.

Le operazioni di spegnimento sono rese più complesse dal vento a raffiche, che alimenta le fiamme. Nella giornata di sabato ci sono stati anche altri incendi boschivi, come quello a Sumirago (esteso incendio a baracche, pollai e sterpaglie).

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 09 Dicembre 2017
Leggi i commenti

Galleria fotografica

L’incendio di Oriano di notte 4 di 8

Galleria fotografica

Incendio nei boschi di Oriano Ticino 4 di 11

Galleria fotografica

La lotta contro l’incendio 4 di 20

Video

S’incendia moto nel bosco, due giorni di fuoco sulla collina di Oriano 1 di 1

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Domanda : è lecito andar per moto nei boschi?

  2. Avatar
    Scritto da gcolombo

    Domanda: è lecito metter costantemente becco in maniera polemica su qualsiasi argomento di cui scrive VareseNews, anche quando non si ha nulla di particolarmente intelligente da dire?

    1. Avatar
      Scritto da Felice

      Domando in quanto nelle zone protette non è consentito andare con mezzi a motore di qualsiasi natura….mi riferisco al Parco Campo dei Fiori come alla Pineta di Abbiate e Tradate come esempi concreti.
      Intanto abbiamo incendiato un altro bosco ….ma lei si incazzi pure con me….non c’è problema.

  3. Avatar
    Scritto da AntonioL

    La zona in questione dal Monte pelada fino al poggio di Oriano ricade solo in parte nel territorio del parco del ticino ( per intenderci tutto il territorio boschivo di Mercallo, Comabbio e Osmate non lo sono) di conseguenza , e in assenza di specifici divieti, le “strade” boschive sono percorribili con veicoli a motore in regola con il CDS.
    Per quanto riguarda incendiare i boschi direi che sono sicuramente più i casi di incendi dolosi o accidentalmente appiccati da escursionisti amanti della natura e delle grigliate all’aperto che quelli di motociclisti il cui mezzo prende fuoco per una grave fatalità (e che prontamente avvisano i soccorsi)

    1. Avatar
      Scritto da Felice

      Grazie per la precisazione.
      So benissimo che quella del motociclista è stata una fatalità ma forse con un clima così secco dovremmo tutti fare la nostra parte ed evitare possibili comportamenti che potrebbero causare od innescare ulteriori incendi (grigliate all’aperto, mozziconi ed anche escursioni con mezzi a motore che in seguito ad urti possono incendiarsi).
      La natura non va sempre utilizzata a proprio uso e consumo o per fini opportunistici. A volte basta solo “preservare” e “vigilare”. Concetti sempre meno utilizzati.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.