Il Comune vuole sgomberare il campo sinti

Era stato creato nel 2007 sulla base dell'accordo con l'amministrazione Mucci, ci abitano cittadini gallaratesi. Il sindaco: "Ma oggi è tutto abusivo, si cerchino una soluzione". Nel campo anche tanti minori

Campo sinti

«Non c’è niente di legale lì dentro, è quasi tutto abusivo. Ora mi aspetto che si trovino una soluzione di qui a luglio-agosto». Dietro le ordinanze inviate dal Comune di Gallarate per contestare opere abusive, dietro l’atto burocratico che pareva colpire solo alcuni manufatti, c’è una realtà più ampia: lo sgombero del campo sinti di via Lazzaretto, creato nel 2007, che ospita decine di sinti cittadini italiani, anzi gallaratesi.

Lo dice chiaro e tondo il sindaco Andrea Cassani, che nella giornata di martedì ha preparato il terreno con un “sondaggio” su Facebook (“siete d’accordo con il censimento?”).

«Ben prima di Salvini, l’umile sindaco di Gallarate aveva provveduto a far fare il controllo del campo di via Lazzaretto, forse prima ancora delle elezioni politiche» dice Cassani. «E da questo controllo o censimento, chiamatelo come volete, è emerso che ci sono strutture fisse e mobili che sono abusive. E come per qualunque cittadino di Gallarate non in regola, si emette una ordinanza di sgombero per ogni singolo manufatto».

Ma di quante ordinanze stiamo parlando?
«Di una dozzina abbondante di container e case mobili, ottanta persone. Le ordinanze non sono un atto politico: sono atti d’ufficio che i dirigenti sono tenuti a fare, laddove ci siano condizioni difformi da quanto dichiarato. Non è un’attività persecutoria, è un’attività tecnica: se un cittadino non può mettere un container in casa sua, non capisco perché debbano poterlo fare loro. A maggior ragione quando i dirigenti scolastici dicono che un buon numero dei loro bambini non adempiono all’obbligo».

Però moltissimi bambini erano stati promossi, i più seguivano le lezioni, dicono i volontari del progetto attivo al campo…
«Si mettano d’accordo con i dirigenti, che mi dicono una cosa diversa. Intanto io ringrazio Margherita Silvestrini del Pd che ha ricordato quanto hanno speso loro, dell’amministrazione Guenzani, per scolarizzare ed educare questi cittadini gallaratesi più fortunati di altri, a cui veniva dedicata un’attenzione ad hoc».

A margine: non era l’unico progetto, quello per i sinti, ce n’erano anche altri orientati a rimuovere gli ostacoli nella integrazione scolastica…
«Quali? Il progetto Nuovi Arrivati in Italia? L’hanno fatto solo sperimentalmente. Comunque: il nostro impegno rimane portare la legalità in tutta la città, come avevamo promesso in campagna elettorale. Anzi, farò il punto in questi giorni, dopo due anni da sindaco».

Quando scadono le ordinanze?
«Il termine ultimo per rimuovere è tra il 19 luglio e il 2 agosto. Il buonsenso dovrebbe spingere queste persone a spostarsi: sono abusivi, m’immagino che autonomamente se ne andranno da qualche parte».

Queste ordinanze servono ad arrivare a uno sgombero completo del campo messo lì nel 2007?
«Guardate che lì è tutto illegale».

Ma non erano una dozzina abbondante i manufatti? Volete demolire tutto?
«Le ordinanze sono una quindicina, alla fine lì è quasi tutto abusivo».

Come è possibile che sia tutto abusivo, se il campo fu creato dalla stessa amministrazione comunale, quella di Mucci? Chi ha portato lì le case mobili lo aveva fatto su indicazione del Comune, c’era la Polizia Locale presente…
«È cambiato tutto quanto, in dieci anni. Ci sono nuove famiglie, hanno cambiato le strutture. Siamo andati a prendere le immagini da satellite, è stato un lavoro lungo. Per gli uffici è tutto abusivo».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 20 Giugno 2018
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Commenti

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    Scritto da Gelo

    I Sinti di Gallarate sono Italiani? Si sentono Italiani?
    Bene! Allora non vedo dove sia la persecuzione nel considerarli soggetti alle leggi italiane per quello che riguarda bollette, imposte, catasto, obblighi scolastici, ecc.
    Se, invece invocano privilegi perché di etnia (razza?) diversa, il discorso cambia.

    1. Avatar
      Scritto da Ericuz Zola

      Sig. Gelo,

      la persecuzione sta nel fatto che il luogo in cui sono posizionati i camper è stato assegnato dal Comune e non rinnovarlo significa mettere per strada famiglie con circa 50 bambini, quelli in età scolare sono TUTTI iscritti a scuola e vaccinati ed hanno forse la speranza di un futuro normale per il bene di tutti.

      Io il campo l’ho visto, l’ho trovato in condizioni dignitose seppur umili. I residenti mi hanno accolta.

      Mandarli in strada e poi? Vuole dire che Gallarate starà meglio con la gente in strada anzichè in un campo che, non sarà perfetto, ma è un luogo stabile e stazionario?

      Tra i residenti del campo c’è chi lavora e chi no. C’è chi lavora in nero e chi lavora in regola. Ci sono adulti che hanno frequentato gli studi e chi no. Si fa quel che si può, non c’è grasso che cola. Le assicuro che è difficile trovare lavoro quando si presenta un CV con un nome Sinti o con l’indirizzo di un campo nomadi. E le assicuro che per un bambino è fondamentale poter seguire un percorso educativo stabile e creare amicizie con i propri coetanei per crescere bene. Magari anche i figli del sindaco sono amici e compagni di scuola di questi bambini.

      Sgomberare il campo di via Lazzaretto sarebbe semplicemente stupido e controproducente. Pensiamo al futuro.

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    Scritto da Alessandro Baratella

    Sono state loro offerti alloggi popolari, ma hanno rifiutato…. ma guarda un pò… chissà perchè…?… :-) Stando in quel campo sono più liberi di delinquere, nessuno li controlla e si spalleggiano l’un l’altro, sono tutti “coesi”. Poi però si lamentano se ai colloqui di lavoro vengono respinti quando rispondono alle domande sulla residenza…. è il classico cane che si morde la coda. Possiamo passare la vita a parlare di aria fritta, ma la soluzione sono gli alloggi popolari, e se vengono rifiutati mi pare più che giusto che le istituzioni si rifiutino di tenere vivo il campo… Gallarate non è una città di mare per fare campeggio…

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