Finalmente una
donna. Ma vedrete che ne seguirà una bella e meravigliosa
fila.
Lei non ha mai scritto. Non fa parte della redazione, non ha
un ruolo predefinito. Non abbiamo una sua foto e probabilmente
se ne pubblicassimo saremmo soggetti alle furie di tre uragani
insieme.
Caterina è il
classico caso di chi viene tirato dentro per i capelli e ha
una tale generosità che se li lascia anche strappare tutti
pur di esserti utile. Una conoscenza legata a motivi del tutto
diversi dal giornale. Chissà un destino (positivo per noi,
una vera croce per lei). Caterina, tra l’altro (insegna
all’Università, ha giocato a pallacanestro in serie A, ecc.
ecc) fa la consulente di marketing. Insomma sviluppa progetti,
suggerisce soluzioni, gestisce rapporti con le aziende. E lo
fa a livelli altissimi, con una competenza davvero super.
Discreta, non si vanta delle proprie doti, non poteva esser
messa in una situazione peggiore. Una banda di matti da legare
che si sono messi in testa non solo di fondare un giornale
online, ma di avere anche la pretesa di viverci. Chiudono
centinaia di esperienze, chiude Il nuovo.it e Varesenews non
solo vuole resistere, ma si pone l’obiettivo di crescere.
Lei è stata la
persona che ci è stata più vicina soffrendo silenziosamente
per la difficoltà di far quadrare i conti. La nostra
ostinazione nel difendere un progetto originale che vuole
mantenersi autonomo pur cosciente che si deve rapportare a un
territorio difficile. Caterina ci ha sempre creduto anche
accorgendosi che ogni tanto ci sembriamo tutti dei Don
Chisciotte alle prese con schiere di mulini a vento. Lei, un
vulcano, sempre un fiume in piena, capace di costruire gli
argini anche nelle condizioni di peggior difficoltà, non ci
ha più lasciati soli. Con noi è alla ricerca di una
soluzione che quadri finalmente il cerchio. Non si dà per
vinta e il nostro augurio è quello di vederla con noi
vincente, capaci di fare da battipista a tanti altri.
Ambiziosi? Per fortuna altrimenti saremmo già morti.
Un grazie a Caterina. Senza di lei questo giornale sarebbe
un’altra cosa. Più piccolo, non solo per dimensioni, ma
soprattutto per pensiero. Festeggeremo anche con lei che non
ama le feste. |