Presi i re della “truffa del resto”, ecco come funziona

Non potevano allontanarsi dalla città ma si erano spinti fino a Belluno per compiere le loro truffe. I Carabinieri diffondono le modalità del raggiro come monito per gli esercenti

resto

Erano conosciuti come i Re della “truffa del resto” ma alle prime ore della mattina del 24 dicembre sono finiti in manette. Si tratta di due uomini, di 60 e 45 anni, entrambi residenti a Busto Arsizio, disoccupati, pluripregiudicati e con una fedina penale che per il più anziano dei due inizia addirittura nel 1978. I due sono i componenti di una coppia specializzata nella commissione di truffe aggravate, attuate e comunemente note come “truffa del resto”.

Lo scorso 1 dicembre i due truffatori erano stati arrestati dai carabinieri in flagranza di reato poiche’ poco prima gli stessi avevano perpetrato la stessa identica truffa “del resto” in una tabaccheria. Sottoposti a seguito dell’arresto a misura restrittiva dell’obbligo di soggiorno a Busto Arsizio -in attesa che i Carabinieri riuscissero a raccolgiere elementi e chiudere le indagini sulle numerosissime truffe perpetrate in tutto il nord italia- i due, ignorando la misura cui erano sottoposti, hanno continuato a girare per le diverse città del nord, arrivando addirittura fino a Belluno, dove alla fine sono stati fermati.

I carabinieri di Busto hanno pertanto richiesto l’aggravamento della misura ottenendo per entrambi una ordinanza di custodia cautelare in regime detenzione domiciliare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale. I due, al termine delle formalità di rito, sono stati accompagnati presso rispettivi domicili ove permarranno a disposizione autorità giudiziaria.

Come funziona la truffa?

Le modalità con le quali viene effettuata questa truffa sono state diffuse dai militari affinché sia di monito per gli eventuali esercenti che si trovassero in questa situazione:

I due soggetti entrano nel locale pubblico: uno di mezza età sulla quarantina d’anni e l’altro più vecchio sulla sessantina. Il più giovane dei due, entrando, si dirige verso la toilette, mentre l’altro rivolgendosi alla dipendente chiede di servirgli un caffè ed una brioche. Terminata la consumazione paga il corrispettivo consegnando alla ragazza una banconota da cinquanta euro. A quel punto il tizio prima che gli venisse consegnato il resto di quarantotto euro dalla ragazza, mostrava alla stessa delle banconote di piccolo taglio che sommate al resto che ancora era nella mani della giovane barista raggiungeva, complessivamente, cento euro.

Concedendogli il tempo strettamente necessario ad effettuare un calcolo mentale del resto in suo possesso con i soldi fra le mani del cliente, le chiedeva di ricevere in cambio una banconota da cento euro.

Ignara del raggiro la commessa si dirige alla cassa a prelevare la banconota richiesta. Lascia quindi in cassa le sole quarantotto euro che aveva sempre tenuto in mano, consegnando la banconota da cento euro al cliente che, nel frattempo, si era rintascato, con un gesto repentino, le banconote di piccolo taglio che aveva esibito alla stessa.

Nel frattempo il “correo” che inizialmente si era recato in bagno, sopraggiunge distraendo l’altra commessa, allontanandola dalla zona della cassa chiedendogli delle informazioni sui menù del giorno.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Dicembre 2016
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