La vecchia amministrazione e gli interessi del comune
5 Ottobre 2009
Caro direttore,
per chiarire quanto richiesto nella lettera che ci indirizza un lettore di Sesto, circa la questione dell’esproprio del terreno per la piscina pubblica, il nostro gruppo ha già diffuso un comunicato che ho il piacere di illustrare di seguito, con qualche specificazione spero utile anche ai non addetti ai lavori.
In realtà il fatto veramente preoccupante è che durante il Consiglio Comunale del 28 settembre, il Sindaco di Sesto Calende, Marco Colombo ha irresponsabilmente espresso valutazioni contrarie all’interesse del Comune , con incauti apprezzamenti che svalutano la congruità dell’offerta all’ Ospedale Maggiore per l’esproprio del terreno su cui è stata realizzata la piscina pubblica, mentre è in corso l’arbitrato che dovrà decidere in merito.
E’ grave che Colombo non si sia reso conto di come le sue dichiarazioni, espresse con tono di dileggio, potranno condizionare l’arbitrato in corso in senso sfavorevole al Comune.
E’ inaudito che per mettere in cattiva luce la precedente amministrazione si rischi di arrecare un danno alla causa del Comune.
Il Comune ha fatto tutti gli sforzi possibili per trovare un accordo con l’OM. L’offerta fatta rispetta la legge ( art.37, comma 7, DLGS 327/2001) e le sentenze della Cassazione (n. 19 del 03/01/2008 sez.I): l’importo dovuto è legato alla dichiarazione per l’ICI ( circa 70.000 euro). Il prezzo offerto dal Comune ( circa 150.000: il doppio) è congruo, in conformità a quanto pagato ad altri cittadini per casi analoghi, e corrisponde agli stanziamenti di bilancio.
Nella proposta di PGT si era previsto di accogliere alcune richieste dell’OM relative ad alcuni terreni, ma l’OM ha continuato ad avanzare pretese insostenibili.
L’attuale pretesa abnorme di 2 milioni non ha senso e serve solo a ottenere in cambio vantaggi urbanistici, come dimostra l’osservazione al PGT relativa a ben 305 mappali di proprietà. Spetta al Sindaco respingere queste pretese, cosa che l’altra sera non ha saputo fare.
Invece di andare a discutere con l’Ospedale Maggiore senza conoscere bene il problema, dunque non preparato, il Sindaco doveva muoversi con maggior accortezza e intelligenza, parlando prima di tutto con il Segretario Comunale sotto la cui responsabilità era stata affrontata la vicenda.
Invece, revocando l’incarico al dr. Dante Miraglia, si è privato anche di una valida collaborazione che è stata determinante (con l’Avv. Liberto Losa), nella conduzione vittoriosa di tutte le cause promosse dall’Ospedale Maggiore: un’altra mossa sbagliata le cui ragioni ci sono del tutto oscure.
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