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A proposito di fiducia

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16 Dicembre 2009

Egregio signor Direttore,

se permette vorrei scambiare qualche opinione col signor Gelosia a proposito di voti di fiducia richiesti al Parlamento. Anche Prodi ne aveva indubbiamente richiesti molti con una differenza però : doveva reggersi con pochi voti in più al Senato, sotto ricatto dei vari Turigliatto. Il governo Berlusconi è invece garantito sia al Senato che alla Camera da un centinaio di voti in più di quelli di cui dispongono le opposizioni. Dov’è allora il problema ? Nei tempi ristretti e nell’opportunità di evitare discussioni fiume ? Pur di evitare alla Camera il cappio del voto di fiducia sulla Finanziaria le opposizioni tutte hanno ridotto a poche diecine i loro emendamenti. Nel Paese ci sono forti bisogni sociali da far emergere in un dibattito parlamentare. Era stato convenuto che il tempo contingentato per la discussione fosse eguale a quello previsto per la fiducia.
Ben si capisce allora il pesante giudizio ( "atteggiamento deprecabile del governo", ha detto ) del Presidente Fini, forse stanco di presiedere una Camera "zoppa".
Mi pare quindi che non si tratti di una problema tecnico ma politico. E che il confronto col governo Prodi su questo tema sia da valutare. La maggioranza attuale non ha Turigliatto ma ha forse paura di se stessa ?
Distinti saluti

Ambrogio Vaghi

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