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Ancora su Monza, incidenti e affini

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12 Aprile 2007

Egregio direttore,
fa piacere leggere il gran numero di interventi scaturiti da un così triste episodio. Tutto ciò e carico di significato e testimonia, qualora ve ne fosse bisogno, che il confronto su certi temi è quanto mai attivo.

Resto intristito dai tenti, forse troppi luoghi comuni e streotipi descritti: guard rail assassini, borchie pericolose… qualcuno ha invocato pure i bambini in bicicletta. Ma stiamo scherzando? Ma vogliamo offendere l’intelligenza delle persone?

Fino a quando dovremo leggere mail nelle quali si chiedono interventi radicali e modifiche alle strutture in virtù di una falsa sicurezza? Sì perchè alla fin fine mettere in sicurezza via Piave o una curca in A8 sono azioni che infondono false sicurezze nei centauri stessi e il ragionamento è molto logico: eliminano le famose borchie…ok, se c’è coda faccio una sana spazzolata nella corsia del bus.

Un corportamento simile vorrebbe dire esclusivamente spostare il problema altrove e, magari, tra 12 mesi quando le borchie saranno sparite… qualcuno avrà da ridire sul tipo di asfalto, sulla vernice dei passaggi pedonali. Sì, perchè se ancora non si è capito i signori motociclisti spazzolatori, non quelli che amano il vento caldo sul viso et similia, vorrebbero delle piste a loro disposizione.

Qualcuno ha anche invocato i limiti di velocità definiti assurdi… saranno anche assurdi ma è il codice che li impone e, rispettandoli si eviterebbe un sacco di incidenti. A questo punto una deduzione scontata: se permettono di limitare gli incidenti forse tanto assurdi non sono!

Non so se sia leggenda metropolitana ma si narra che alcuni organi di polizia straniere, quando pescano i soliti spazzolatori, oltre a multa e ramanzina fanno visionare un bel album fotografico nel quale sono presenti immagini di molti incidenti con feriti e sciagure varie. Non dico di arrivare a tanto ma una visita al reparto di rianimazione dell’Ospedale di Circolo potrebbe essere illuminante…per correre si va a Monza, in pista…e gustiamoci il vento caldo sul viso e la sensazione di libertà.

lettera firmata

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