Antipolitica, serve davvero?
Loading...9 Ottobre 2007
Egregio Direttore,
dopo aver letto il libro di Stella e Rizzo “La Casta”, dopo aver apprezzato le inchieste condotte da Il Giornale e L’Espresso sulla cosiddetta “Affittopoli”, leggo questa mattina su Repubblica.it ( http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/politica/consulenti/consulenti/consulenti.html ) il bell’articolo di Sebastiano Messina sui consulenti del governo (ben 1253, con compensi da 13.000 a 143.000 euro l’anno). Il tutto senza contare altri fatti, locali e nazionali, dove i soliti amici degli amici, siano essi di destra o sinistra, senza distinzione, vengono sistemati in posti più o meno lautamente retribuiti. Certo, ci sono le eccezioni. Ma l’eccezione, prima o poi, deve diventare regola!
Anche la stessa nipote del Presidente della Repubblica è stata “parcheggiata” al Ministero dell’Ambiente per 2800 euro al mese. Cambiano dunque i governi, ma il malcostume è sempre lo stesso, senza differenze di colori o di schieramento. Più che la morte, è l’interesse personale che rende tutti uguali…
Mi chiedo allora: è mai possibile che, prima o poi, ci sia un vero cambiamento o il mondo andrà sempre così? C’è la speranza di una “rivoluzione etica” che scuota dalle fondamenta questo sistema marcio fino al midollo?
Si discute tanto di “antipolitica”, ma questo servirà davvero a qualcosa?
Non vorrei che la speranza, come diceva Nicolas Chamfort, fosse solo un ciarlatano che c’inganna senza posa…
Cordiali saluti
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