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Bambini di Chernobyl: piccoli migranti in cerca di accoglienza e solidarietà

Avarie
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21 Aprile 2017

Quest’anno in Bielorussia, Ucraina e Russia verrà ricordato il 31° anniversario scoppio delle centrale nucleare di Chernobyl. Era il 26 aprile 1986 quando in un esperimento maldestro, scoppiò il reattore n. 4 delle centrale nucleare di Cernobyl, scoperchiando il tetto della centrale liberalizzando nell’aria tonnellate di materiale radioattivo, provocando il più grande disastro ecologico del XX° secolo. Le conseguenze di quel disastro sono ancora sconosciute: c’è chi parla di centomila morti, chi di mezzo milione e chi addirittura di un milione di vittime.

L’incertezza dei dati dipende dal fatto che gli studi effettuati sono stati segretati, da un accordo scellerato tra l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Agenzia per l’Energia Atomica.

Lo scopo è quello mascherare le cause del disastro per non turbare i giganteschi interessi economici che ruotano intorno alla costruzione delle centrali atomiche da una parte, e dall’altra quella di minimizzare i costi sanitari necessari per venire in aiuto alle persone colpite

Fu un disastro apocalittico, che forse ha inaugurato la globalizzazione. Le radiazioni colpirono l’intero pianeta: dall’Europa al Giappone, dall’America all’Australia. In Italia in quel periodo, per alcuni mesi fu vietato il consumo del latte e di tutte le verdure a foglia larga, perché contaminanti dai radionuclidi. Anche alcuni mesi or sono, nelle valli del Piemonte sono stati rinvenuti cervi e cinghiali morti a causa della presenza del Cesio 137, il materiale più volatile che ha fatto il giro del mondo intero, proveniente da Cernobyl.

Nelle zone colpite dalla radioattività, interi paesi e villaggi, sono stati evacuati, costretti ad abbandonare tutto a causa del livello troppo elevato delle radiazioni.

Intorno alla centrale, in un area grande quasi come la Lombardia la radioattività è talmente alta da renderla inabitabile per circa ventimila anni.

Il nostro comitato è impegnato nella ospitalità dei bambini di Cernobyl. Anche quest’anno ospiteremo 21 bambini. In questo momento ci mancano ancora 5 famiglie per completare l’elenco delle famiglie ospitanti. A Chechersk ci sono 5 bambini con la valigia preparata, pronti a venire in Italia il prossimo mese di agosto.

Aspettano solo un nostro cenno di conferma. Contiamo quindi sulla vostra risposta a questo nostro appello telefonando allo 0332 200286 per tutti coloro che vogliono prestare il loro tempo nei primi quindici giorni del prossimo mese di agosto.

Cerchiamo di fare nostre la parole di Papa Francesco: “MAI PIU GUERRE, BASTA MURI, RETI E FILI SPINATI MA SOLO PACE, SOLIDARIETÀ E ACCOGLIENZA. E’ solo questa la strada per salvare il mondo.

Emilio Vanoni

Presidente del Comitato Cernobyl di Induno Olona.

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