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Cacioppo: «Ecco le occasioni perdute da Varese»

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1 Ottobre 2004

Egregio direttore, 

molto probabilmente il sindaco Fumagalli è un po’ troppo nervoso a causa delle continue divisioni interne alla maggioranza di centro-destra. 
Capiamo i suoi problemi e le sue difficoltà a rimettere insieme i cocci, anche se a dire la verità, invece di prendersela con l’opposizione “cinica e bara”, dovrebbe tentare di garantire per i prossimi Consigli comunali almeno il numero legale. Non capiamo invece, la sua propensione a sentirsi diffamato ogni volta che gli si rivolge una critica manco fosse Calimero il pulcino nero. 
Chiariamo che utilizzando il termine incapacità, intendiamo ( vedi dizionario Garzanti ) la non capacità di fare qualcosa. In questa occasione specifica, di cogliere le occasioni che la città aveva a portata di mano. 
Per comodità del sindaco e soprattutto dei cittadini ne elenchiamo alcune, rinviando la discussione nel merito nella sua sede naturale, il Consiglio comunale, sempre che esso riesca a garantire la maggioranza dei suoi consiglieri. Naturalmente la lista completa sarebbe lunghissima, qui ci limitiamo pertanto, alle più significative: 

1. infrastrutture: sistema tangenziale, unificazione delle stazioni, collegamento diretto con Malpensa, parcheggi esterni. In questo settore, nonostante il centro-destra governi ormai da molti anni Stato, Regione, Provincia, Comune, si continuano a fare annunci senza che la “montagna” di chiacchiere abbia ancora partorito il classico “topolino”. Si pensi che è stato addirittura creato un Assessorato alle grandi opere che finora ha concretamente realizzato soltanto tre rotonde ( quella dello stadio, quella di viale Aguggiari e quella di via XXV Aprile ). 
2. Acquisizioni patrimoniali:negli ultimi anni sono stati acquisiti parecchi immobili ( solo per fare alcuni esempi villa Baragiola, castello di Belforte, cinema Rivoli ) e pare che altri siano in lista di attesa (caserma Garibaldi e castello Manfredi). Ci chiediamo quale sia la politica della Giunta di centro – destra al riguardo. Constatiamo che finora abbiamo perso la possibilità di avere a Varese un museo dedicato a Flaminio Bertoni ed assistiamo al progressivo degrado di tutti questi immobili. 
3. Ricerca e università: il prestigioso progetto Ebri del Premio Nobel Rita Levi Montalcini, dopo una presentazione a Villa Ponti che aveva suscitato molte illusioni, ci è passato sotto il naso ed è finito a Roma. Da anni peraltro, autorevoli personaggi varesini auspicano un più stretto legame con l’Euratom e l’Università dell’Insubria così da trasformare Varese in un centro di eccellenza della ricerca e dell’innovazione. Anche in questo caso l’orizzonte è ancora incerto. 
4. Cultura e turismo: circa un anno e mezzo fa il centro-sinistra ha chiesto un Consiglio comunale tematico sulla vocazione turistica della nostra città, dal quale sono emersi alcuni punti condivisi di sviluppo. Ebbene: è nato un ufficio per il marketing territoriale ma investimenti concreti del Comune in questo settore, come testimonia il bilancio, continuano a rimanere risibili. Tanto per restare in Lombardia, Mantova spende per il turismo culturale il 10% del suo bilancio. Vale anche la pena ricordare ai cittadini che l’armata propagandistica del sindaco Fumagalli ( che costa alla collettività circa 80.000 euro all’anno ) per anni ci ha venduto come, giustamente strategica, l’eventuale realizzazione di un’Accademia di Belle Arti a San Fermo. Ancora una volta solo parole. 
Infine, a titolo di cronaca, i cittadini devono sapere che la lungimirante Giunta di centro-destra, a causa di un accordo prelettorale ha abbandonato il progetto di privatizzazione di una quota di Aspem. Questa scelta ha causato il mancato incasso di circa 30 milioni di euro che, con le difficoltà economiche attuali (vedi l’aumento delle tariffe per asili nido, mense, impianti sportivi e liceo musicale e il vano sforzo di recuperare le risorse necessarie per le grandi opere ) avrebbero fatto molto comodo. Così come avrebbero fatto molto comodo eventuali finanziamenti europei che ormai molti comuni, tranne Varese, riescono ad ottenere. 
Vede direttore, poi si scopre che la popolazione di Varese in dieci anni, ha perso circa seimila abitanti e che l’incremento demografico è pressocché nullo con le conseguenze negative che derivano da questo fatto. Ci chiediamo se sia questa la politica della famiglia tanto cara alla Lega nord. Sarà certamente una coincidenza ma la Lega nord governa la città da dodici anni (sette dei quali tramite Amministrazioni guidate dal sindaco Fumagalli). Da parte nostra c’è la piena disponibilità a ragionare con il sindaco di questi e degli altri treni persi a patto che non si sia già in campagna elettorale.
Cordiali saluti

Emiliano Cacioppo

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