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Champagne in privato?

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14 Dicembre 2009

Egr. direttore,
mi ha stupito sentire che alcuni giustificano, quasi, il gesto del matto dicendo che il clima di odio e di violenza che si respira è colpa di Berlusconi. Non mi stupisce che tra questi ci sia Di Pietro, da buon capopopolo cerca di allargare la sua base elettorale e gli atteggiamenti un po’ troppo istrionici sono tipici del personaggio. Mi stupiscono altri, senza interessi in gioco, che non si sono accorti che la campagna in cui si incita ad abbattere il Presidente del Consiglio è in corso da quando ha vinto le elezioni. I democratici hanno interpretato questo invito come un programma di cinque anni di duro lavoro per preparare le prossime elezioni. Altri hanno scatenato campagne medianiche e non, in cui si dipinge Berlusconi come un ducetto da far cadere a “qualsiasi costo”. “Abbattere a qualsiasi costo” è stato preso alla lettera da estremisti ed incoscienti. Sono nati così i gruppi tipo Uccidiamo Berlusconi e stanno nascendo quelli a favore del primo squilibrato che ha usato la violenza fisica. Nessuno, finora, ha condannato questi gruppi con la durezza necessaria, e, fra parentesi, non mi aspetto di sentire dure condanne nel prossimo futuro.
 
Alla fine mi viene il sospetto che se il matto avesse avuto in mano una pistola al posto della riproduzione del Duomo, un sacco di gente avrebbe fatto roboanti dichiarazioni di sdegno e solidarietà in pubblico, e avrebbe stappato champagne in privato.
 
Con i miei migliori saluti
Alberto Gelosia

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