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Chi non vota, non sceglie

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14 Giugno 2016

Egregio Direttore,

ormai siamo alla fine di questa lunghissima campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco di Varese. Fra pochi giorni ci sarà il ballottaggio. Tutti e due i contendenti, in questi giorni, stanno formulando proposte, progetti. Sono sicuro che buona parte degli elettori penseranno che sono solo parole buttate al vento da entrambi i candidati. Sono solo promesse che servono solo per attirare i voti, sia da una che dall’altra parte, promesse che non verranno mai mantenute. E’ questo che viaggia nell’opinione popolare. Credo che anche io faccia parte di questi elettori varesini. Però qui si tratta di scegliere. Scegliere se continuare sulla strada della vecchia amministrazione di centro-destra, con tutte le lacune che ha lasciato, con tutti gli errori, evidentissimi, che ha combinato. Ha lasciato una città morta su tutti i punti di vista. Morta per i giovani che non hanno spazi dove potersi aggregare, dove poter svolgere le loro passioni. Aldilà dei bar del centro città i giovani varesini e non, dove possono incontrarsi, divertirsi, studiare in gruppo vista, oltre tutto, la presenza dell’università. Morta per le persone anziane, i pensionati che il comune, la vecchia amministrazione, non ha dato loro spazi per poter passare le giornate allegre, culturali, Aldilà dei circoli privati, dei supermercati il pensionato varesino dove può andare, oggi, per poter passare la giornata fuori di casa? La mobilità cittadina si può tastare tutti i giorni, i servizi pubblici sono lì da vedere. Insufficienti oltre che cari. Questo è quello, secondo la mia opinione, ha lasciato la vecchia amministrazione. Una città morta. Allora qui si tratta di scegliere se continuare con questo passo votando il candidato proposto dai partiti che hanno governato fin ora la città oppure votare un candidato proposto dai partiti di opposizione che non hanno mai governato questa città e quindi rappresentanti del nuovo, dell’alternativa. Adesso mi rivolgo a quelli che al primo turno non sono andati a votare, ai giovani che non sono andati a votare. Non andare a votare vuol dire essere passivi, subire in silenzio tutto ciò che è bello, ma anche tutto ciò che è brutto da parte della futura amministrazione. In silenzio perchè chi non vota, non sceglie, non avrà  alcuna possibilità di critica, dovrà apprezzare e subire senza commentare, esprimere giudizi. Concludo signor Direttore citando, ancora una volta, una vecchia canzone, bellissima, del grande, grandissimo Giorgio Gaber ” La libertà non è stare sopra un albero, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione “. Io parteciperò al voto naturalmente e darò il voto al nuovo che si propone, all’alternativa della passata amministrazione, con gioia ma anche speranza.

Ringraziandola, Signor Direttore, Le invio

DISTINTI SALUTI

CHIRIACO’ MARCELLO

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