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Commemorazioni ed altro

25 aprile festa liberazione varese
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2 Maggio 2017

25 Aprile 1945
Festa della Liberazione
dal Nazi-Fascismo

È ormai assodato che la Festa della Liberazione sia l’inutile commemorazione di un fatto da dimenticare tanto che la gran parte dei comunelli della provincia di Varese l’hanno abrogata d’ufficio. Nessuno ha niente da dire e tutto avviene con il tacito assenso di maggioranze ed opposizioni ma la cosa bizzarra è che festeggeranno tutti insieme la Festa della Repubblica…..
D’altra parte si festeggia di tutto in nome di una strana interpretazione del concetto di democrazia che sarebbe quella cosa che permette a chiunque di imbrattare la memoria storica di una Nazione commemorando i fascisti repubblichini di Salò con tanto di gagliardetti e saluti romani…e Sindaci con fascia tricolore e non solo,mi chiedo, da normale cittadino, lasciando stare alpini e paracadutisti, cosa voglia rappresentare la presenza a simili convegni dell’Associazione Nazionale Carabinieri!
Chissà che direbbero i dodici Carabinieri assassinati alle Fosse Ardeatine e tanti altri valorosi che hanno onorato la divisa con coraggio e lealtà.
Sanno costoro chi era Salvo D’Acquisto?
Sanno costoro perché uno sconosciuto vice-brigadiere dei Carabinieri di 23 anni si è fatto ammazzare dai nazisti?

Chi non ha memoria non ha futuro.

D’altronde sembra che l’ignoranza sia la soluzione per ogni dubbio ed in proposito mi giunge all’orecchio che nel ridente paesello di Ternate, ove risiedo da metà vita, popolato da gente timorata di Dio che porta in ispalla la Madonna ogni santo anno, si organizzi, giusto a conclusione della settimana del 25 Aprile, la “personale” di un illustre pittore, cui auguro di dipingere meglio di come pensa, rampollo di un altrettanto illustre personaggio,noto soprattutto in Francia, a Parigi per la precisione, dove il signor Hermann Bickler aveva trovato lavoro dal 1943 al ‘45 presso il locale ufficio della Gestapo, nota organizzazione benefica del terzo Reich, pare con ruolo da dirigente dato l’alto profilo morale.
Il buon uomo fu, pare per le suddette doti, condannato a morte in contumacia dagli ingrati francesi e pensò di trasferirsi con la famigliola sulle sponde varesine del Lago Maggiore, come sappiamo prediletto dai tedeschi di Germania, dove non si nega asilo a nessuno a patto che non sia nero e magari profugo …(ma questa è l’evoluzione dei tempi)
“dimmi con chi vai e ti dirò chi sei” recita il detto ed il perinsigne artista, evidentemente persona di gran buongusto, si rese famoso per aver offerto una vacanza sul lago Maggiore ad un connazionale altrettanto famoso con un nomignolo bizzarro, il Boia delle Ardeatine….. Erich Priebke, perché negare un momento di svago ad un vecchio amico di famiglia ingiustamente condannato per colpe non sue. Avrà pensato, come molti, che ognuno a casa sua può fare quel che crede….. ed offrire all’illustre ospite la vista su Meina, Stresa, Baveno, Lesa, Fondotoce, Mergozzo e Intra sono un po’ più in là teatri delle più efferate stragi naziste.
I Martiri delle Fosse Ardeatine furono 15 in più dei 320 autorizzati, per così dire, dal Comando, e furono scelti personalmente dallo zelante carnefice. Quando si dice efficienza!
Ovviamente l’artista difese il caro amico di famiglia sostenendo che le “polemiche” erano fatte da chi non conosce la Storia fornendo una personale interpretazione di quel tristissimo periodo (l’ometto, il Boia per capirci, che è campato cent’anni, oltre che criminale di guerra è stato fino alla fine un fastidioso cialtrone che non ha saputo esimersi dal raccontare vergognose menzogne negazioniste naturalmente…..
“I campi di sterminio furono costruiti dagli Alleati”…..per esempio.
Evidentemente a noi italiani si può dire qualunque cosa …. E chi si è fatto ammazzare a vent’anni per un ideale era semplicemente un bandito.
E se qualcuno si chiede per quale motivo un privato cittadino che, come tutti, ha già le sue gatte da pelare scrive quanto sopra…..la risposta è semplice …..sono un cittadino italiano e, semplicemente’

sono profondamente indignato!!!

Giovanni Ravasi

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