Cordì: “Destra e sinistra sono diverse”
8 Giugno 2011
Risposta al Sindaco di Varese
La ringrazio sinceramente per l’attenzione prestata alle mie valutazioni sul rapporto tra maggioranza e opposizione e spero non se ne dolga se prendo spunto dalla sua risposta per puntualizzare meglio il mio pensiero. Per me, distinguere con nettezza i ruoli di maggioranza e opposizione non significa negare il valore del confronto, né respingere a priori la possibilità di posizioni convergenti su alcune decisioni. L’avranno informata male sul mio conto, ma posso assicurarLe che non sono così ingenuo da ignorare il ruolo proprio delle istituzioni e l’utilità del confronto aperto e senza pregiudiziali. Così come non mi turba più di tanto neppure l’idea che si possano determinare convergenze e intese sulla soluzione da dare ai problemi concreti (e non penso certamente agli atti dovuti, come ad esempio, la sistemazione di strade e marciapiedi).
L’equivoco di fondo è che Lei ne fa una questione di valutazioni e collocazioni “personali” mentre le mie considerazioni sono squisitamente politiche.
Chiarisco. Lei è certamente persona affabile e culturalmente aperta ma , forse suo malgrado, rappresenta un partito e una maggioranza che obiettivamente non mi pare Le somiglino tanto, né sembra – leggendo le cronache di queste ore – condividano la bontà delle sue idee. Sugli schematismi ideologici potrei parlare a lungo citando il vostro beneamato Cavaliere di Arcore (che vede complotti e comunisti in ogni angolo) oppure le fobie di chi su immigrazione e sicurezza ha costruito le sue fortune elettorali, ma mi consenta di insistere su un punto: quali contenuti programmatici e quale cultura hanno ispirato quel volantino, distribuito non più tardi di quindici giorni fa, in cui l’eventuale vittoria della “sinistra” a Varese veniva equiparata all’avvento di “zingaropoli”?
Iperbole, mi si dirà. Ma, in questi ultimi vent’anni, da un iperbole all’altra qualcuno è vissuto di rendita.
Lei sostiene poi che “buoni e cattivi” vanno individuati in rapporto agli sforzi e ai pensieri che ciascuno sa rivolgere al territorio. Vede, qui c’è una differenza sostanziale. Io non penso che le persone siano buone o cattive in ragione della provenienza o delle appartenenze politiche, dico più semplicemente che la collocazione politica spiega già moltissimo della visione che ciascuno ha del “territorio”. Se Lei vuole invece sostenere che le appartenenze politiche sono insignificanti rispetto alle scelte di governo, risulterebbe incomprensibile ai più la conclusione delle battaglie da Lei condotte contro il suo stesso governo. Lei ha resistito minacciando più volte le dimissioni, ma l’unica certezza rimasta ai Comuni sono i drastici tagli operati dal suo amico Tremonti. Come vede la tesi è già stata smentita dai fatti e comunque non vorrei essere nei suoi panni a spiegarla in una assemblea della Lega.
Convengo che i problemi debbano essere affrontati senza pregiudizi e senza preconcetti. In campagna elettorale, noi di SEL ci siamo sforzati di avanzare proposte concretissime anche quando altri svolazzavano proponendo temi e soluzioni inconsistenti. A me è toccato l’onore di essere capolista di un gruppo di candidati certamente avulsi dagli schemi ideologi e seriamente impegnati quotidianamente e da tempo sui problemi della città. Abbiamo detto e scritto cose concretissime dal progetto stazioni all’università, dalla cultura all’ambiente, dalla scuola ai diritti civili. Perciò chi ha davvero a cuore il confronto e crede nella coerenza tra parole e fatti avrà modo di dimostrarlo valutando seriamente le proposte formulate e quelle che formuleremo a partire dalla prima seduta di Consiglio comunale.
Rilevo infine con piacere che entrambi crediamo nella democrazia; a differenza di Lei però io ho praticato il “centralismo democratico” e continuo a rimpiangerlo soprattutto ora che, sotto i nostri occhi, i partiti sono dominati da un padre-padrone o piegati alle scorrerie delle guerre per bande.
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