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Croce Rossa, ritorsioni inaccettabili verso chi ha denunciato

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27 Giugno 2015

Ho assunto la difesa di due dipendenti e di due volontari, coinvolti in modo diverso nell’inchiesta della CRI di Luino. C’è chi ha effettuato trasporti di pazienti neppure parenti e si è trovato indagato. C’è il dipendente che avrebbe timbrato per il collega in servizio fuori sede al solo fine di evitare a quest’ultimo il rientro in sede da oltre 40 km. Ha cosi fatto risparmiare il costo del lavoro straordinario alla CRI. Quindi non è dato di comprendere dove sarebbe il reato. Senza considerare che la segnalazione di questa circostanza, ad opera di altro dipendente, è avvenuta con mesi di ritardo. Forse in una logica “mors tua vita mea” … e nella crisi di lavoro che c’è e la privatizzazione della Croce Rossa, se faccio fuori uno, il Presidente assume un mio amico…

In questi giorni però l’accanimento mediatico sta portando un forte disagio fra i volontari.

Mi è stata consegnata la “famosa lettera anomina” con la quale, allo stato 17 volontari si dissociano dal sostegno manifestato in sede di conferenza stampa al Presidente del Comitato locale di Luino. Il numero dei firmatari è destinato a salire perché sostanzialmente il Volontario di Croce Rossa è legato alla propria etica e non a chi comanda. Certo che molti sono timorosi per le dimensioni e le reazioni assunte dai vertici superiori dell’Associazione e quindi le firme non le rendo note, ma ci sono.   

Glielo posso confermare da Volontario CRI da oltre 25 anni. Essere accomunato da chi spende € 9814,23 per materiali di cancelleria presso aziende collegate ai propri parenti non è concepibile per uno di Croce Rossa. La precedente gestione acquistava da siti on line per risparmiare!

Non si tratta di acquistare tende da inviare dall’altra parte del mondo per una calamità naturale.

Non  si tratta di acquistare scatoloni per inviare vestiario e medicinali in zona di guerra… ma di pacchi alimentari alla famiglie bisognose del territorio che periodicamente si distribuiscono. Tutto programmato o programmabile! Nessuna emergenza!

La grande forza dei comitati locali della CRI è la piccola economia: gli scatoloni si raccolgono al supermercato fra quelli di imballo e li si riempie con i generi alimentari donati o acquistati con le risorse disponibili.

Invece si è voluto dare una grande enfasi ai servizi gratis… è voler distogliere lo sguardo dalla realtà delle cose! Stiamo parlando di trasporti sanitari per € 1500 suddivisi fra una miriade di servizi a favore di volontari che lo sono di fatto e nel cuore.

Stiamo mettendo alla gogna i dipendenti per le timbrature. L’episodio di cui mi occupo è avvenuto una sola volta e ballano 45 minuti e un buono pasto da 7 euro… ma questi “debbono essere cacciati, anzi devono andarsene da soli.”

Peccato che un volontario che, stanco della situazione a Luino, ha inviato una mail al Presidente regionale chiedendo un intervento immediato ed efficace sia ora sotto procedimento disciplinare per aver scavalcato la linea gerarchica e ne sia stata chiesta la sospensione dal servizio. Non è eticamente condivisibile quanto sta avvenendo. Né possono essere tacciati di slealtà i dipendenti che hanno segnalato i fatti alla Magistratura: ho la copia delle mail con le quali segnalavano preventivamente i medesimi fatti al Comitato regionale.. ma nulla è avvenuto.

Certo il prosieguo di questa indagine porterà a svelare le pressanti richieste di trasferimento di dipendenti e sindacalisti da Luino,  di procedimenti disciplinari contro i lavoratori tutti archiviati per insussistenza dei fatti ma che per autonomina sono oggetto di procedimento penale… il tutto per allontanare chi ancora un’etica ce l’ha ed i valori di Croce Rossa non li urla in conferenza stampa ma li vive lavorando nel quotidiano.

Avvocato Riccardo Rolando Riccardi

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