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Il disastro del Pd, la delusione di LeU e la scomparsa dei cattolici

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10 Marzo 2018

Egregio direttore,
che le elezioni del 4 marzo sarebbero andate male per tutte le forze del Centro sinistra, era abbastanza noto. Già i sondaggi prima del voto avevano indicato che la coalizione vincente sarebbe stata quella del Centro Destra, che si è confermata, mentre il primo partito sarebbe stato il Movimento5stelle, il cui successo elettorale è andata ben oltre ogni prevedibile aspettativa. Quello che non era stato previsto è il crollo clamoroso del PD e che trascinato in questa sconfitta anche le altre forze di sinistra, compreso LIBERI E UGUALI.
Le motivazione di questa pesante sconfitta sono tante. La prima è una sorta di avversione che la pubblica opinione ha contro Matteo Renzi, per la mancata promessa della sua uscita di scena politica dopo la sconfitta del referendum Costituzionale, che ha sfasciato il suo stesso partito, con gravi divisioni e scissioni, mandando in fumo quel poco di buono che comunque aveva fatto il governo Gentiloni. La seconda motivazione è quello di aver partorito una legge elettorale, con il compito dichiarato di danneggiare il MOVIMENTO5STELLE e cha alla fine ha sortito l’effetto contrario. Una campagna elettorale che ha visto Renzi e Berlusconi uniti contro di Di Maio e che alla fine lo ha fatto stravincere. Tutti poi sapevano che questa la legge elettorale alla fine avrebbe portato alla ingovernabilità del paese. Ora, chi ha fatto questa legge ha oggi il compito di far uscire questo paese dal paltano che loro stessi hanno creato. Non credo che il risultato elettorale sia stato influenzato dalle tante promesse elettorali fatte da tutti nella campagna elettorale, considerate da tutti solo come della grandi bufale: dalla diminuzione delle tasse, al reddito di cittadinanza, alla abolizione di queste o quest’altra tassa ecc. ecc.
La grande vittoria dei M5S, veri vincitori della competizione elettorale, credo sia proprio dipeso dalla contrapposizione viscerale o odiosa in cui si sono cimentati insieme Renzi e Berlusconi, contro Di Maio, lasciando a Salvini il privilegio di cavalcare e strumentalizzare il problema della immigrazione, da qui il suo successo anche se molto parziale. Poi c’è una motivazione di fondo che ha partorito questo risultato elettorale: La mancanza quasi totale dei partiti a presidiare il territorio come succedeva un tempo. In uno dei pochi colloqui avuto con il vecchio parroco di Induno Olona, molti anni fa, don Giorgio Marelli, che ora è a Luino, mi faceva notare che la nostra Costituzione e la nostra Democrazia sono una casa sostenuta dai due pilastri principali, la D.C. e il P.C.I. mancando i quali il sistema sarebbe crollato. rimanendo in balia di personaggi alla Vanna Marchi, sia che si chiamino Berlusconi, Beppe Grillo, Matteo Salvini o Renzi. Questo è quello che sta avvenendo nel nostro paese con il risultato che diversi ministri giudicati da tutti bravi e seri, sono stati sconfitti, da sconosciuti candidati pentastellare. La scomparsa dei partiti organizzati, per esempio non è avvenuta i Germania, patria della stabilità politica che si appresta a varare, pur con grande difficoltà, il 4° mandato della cancelliera Angela Merkel,.
Merita poi un considerazione la scomparsa dei Cattolici Democratici e della stessa Chiesa in questa competizioni elettorale che è rimasta silente, non facendo sentire la sua voce se non con un appello generico per andare a votare. Nessun partito politico si è poi preso la briga di fare proprie le parole di Papa Francesco “ACCOGLIERE, PROTEGGERE, PROMUOVERE E INTEGRARE” sul problema della immigrazione, per la paura di perdere voti, non contrastando quindi quel Salvini che con la paura e l’odio, ha invece promesso, rosaio alla mano, di respingerne centomila all’anno. Per uscire da questa crisi politica soprattutto della sinistra, l’unica parola vincente è l’UNITA’ tra tutti coloro che si riconoscono ancora nei valori della Costituzione, e che nel Lazio ha portato la vittoria di Nicola Zingaretti. Unità quindi anche con quel PD che si spera si liberi al più presto di quel personaggio che alla fine ha rottamato il suo stesso partito.
Sul deludente risultato elettorale di LIBERI E UGULAI le cause sono diverse: la prima quella di essere arrivati troppo in ritardo alla formazione di questa lista, sconosciuta alla sconosciuta alla stragrande maggioranza della opinione pubblica; secondo la mancanza di UNITA’ con la scelta di non far parte del centro sinistra, dando al PD l’arma del voto utile e l’aver fatto troppo spesso una campagna contro lo stesso PD e non con il proprio programma. Che LIBERI E UGUALI possa ora costituirsi in un vero partito di massa e popolare, la vedo molto dura, un partito vero, dove lo stesso PD non è mai riuscito a realizzare, forse per scelta oppure per incapacità

Emilio Vanoni – Induno Olona

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