Emergenza democrazia
27 Giugno 2017
Egr. Direttore,
constato che quasi a nessuno interessi commentare il risultato delle ultime elezioni amministrative di domenica scorsa. Dalla partecipazione al voto che in alcuni casi ha sfiorato a mala pena il 30% si può dire che siamo in emergenza democrazia: a nessuno interessa più andare a votare intanto non cambia niente e questo è gravissimo, di cui i partiti, vinti o vincitori, interessa molto poco. A loro conta il potere, sia che vadano in tanti o pochi, a votare. Ma se non si va più a votare è in pericolo la nostra stessa Costituzione in cui si regge il vivere di questo nostro paese.
Dal confronto elettorale dei risultati dei ballottaggi risulterebbe che in tante città i candidati vincenti o perdenti erano sostenuti entrambi da 8 o sino a 10 partiti o liste, quando nella realtà i partiti praticamente non esistono più. E’ questo è semplicemente un imbroglio. L’unica formazione coerentemente costituzionale è il Movimento 5stelle che pur essendo lo sconfitto eccellente di questa consultazione, è l’unico che si è presentato da solo alle elezioni, con il coraggio della chiarezza.
L’altro dato è che l’impianto elettorale delle elezione dei sindaci con doppio turno è semplicemente fallito, dove poi al secondo turno nessuno va più a votare. Lo avevano chiamato “elezione diretta dei sindaci” quando invece è una orrenda bufala, visto che i sindaci sono scelti dalle segreteria dei partiti. Questi sono i risultati di coloro che hanno mandato in soffitta la Prima Repubblica.
I giornali parlano di vittoria del “centro-destra” nonostante che siano in profonda crisi. Immaginiamo quanti voti potrebbero prendere in caso di superamento delle loro divisioni interne.
Dicono i commentatori politici che Renzi non abbia partecipato direttamente alla campagna elettorale, tenendo un profilo defilato, per la paura di nuocere al suo stesso partito. In un regime democratico normale chi perde le elezioni dovrebbe avere il coraggio di dimettersi per il bene del paese. Ma Renzi non l’ho può fare essendo appena stato rieletto con le primarie, dove ha confermato di aver la maggioranza all’interno del suo partito, ma è tremendamente minoranza nel Paese. In questo c’è tutta l’assurdità del voto delle primarie così come è stato concepito.
Tra breve riprenderà il dibattito sulla riforma elettorale, visto che siamo un paese che non ha una legge elettorale per andare al voto. Se non si vuole andare al voto come in una roulette russa e salvare il salvabile l’unica alternativa seria è il metodo proporzionale con un eventuale piccolo premio di maggioranza alle liste (massimo tre) che si accollano l’onere e il dovere di formare un governo. Vedi la legge TRUFFA DEL 1953, che forse rispetto a tutte le porcheria partorite in questi anni sulle varie leggi elettorali incostituzionali, era la più democratica possibile, anche se l’hanno bollata, legge truffa.
Per fare questo il Partito Democratico guardare e tutti gli errori commessi in questi anni, abbandonare per sempre l’idea assurda dell’uomo solo al comando che governa un paese con i messaggini come fanno gli adolescenti, mantenere buoni rapporti con i partiti di centro (Alleanza Popolare) e riaggregare i partiti di sinistra che Renzi ha provocato. Ma per fare questo Renzi deve farsi carico di gestire questa crisi con tanta umiltà, una dote che purtroppo non ha. In caso contrario il Pd regalerebbe il governo di questo Paese al Centro-Destra, con tutte le incognite del caso, a cominciare dai più poveri, quei poveri cristi che sbarcano sulle nostre coste nella speranza di trovare la loro “terra promessa”, che non esiste più, ma che stanno molto a cuore a Papa Francesco. Su questo rifletta bene anche l’on. Roberto Speranza.
Emilio Vanoni – Induno Olona
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