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Il bullismo e le colpe dei genitori

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22 Gennaio 2009

Egregio Direttore,

il fenomeno del “bullismo” nelle scuole ha oltrepassato da tempo il concetto di “bravata”, di “ragazzata”, si avvia definitivamente ad avere una connotazione delinquenziale se non addirittura criminale per certi episodi accaduti ultimamente.

Il lassismo, il buonismo, il menefreghismo sono gli atteggiamenti della scuola e dei genitori complici  di questa impennata di comportamenti aggressivi e di sopraffazione.
Da un lato la scuola manca dell’autorità istituzionale e gli insegnanti di conseguenza mancano di autorevolezza nei confronti degli alunni.
Con queste premesse, i bulli si pongono al di sopra di tutti, non sono subalterni a nessuno, comandano più degli insegnanti e sovrastano i presidi.
Il territorio è controllato dai bulli, le regole le dettano loro, perchè? Perchè non c’è nessuna punizione, nessuna conseguenza alle loro aggressività, solo qualche giorno di sospensione, sai che glie frega.
Dall’altra lato ci sono i genitori, anche loro alimentano questa voglia di sopraffazione degli alunni perchè “‘e figli so’ piezz’e core” perchè se l’insegnante osa fare delle osservazioni magari giuste,  siccome sono pezzi di cuore dei genitori, essi si sentono coinvolti a tal punto di intervenire loro stessi con azioni da veri delinquenti (vedi casi di aggressione ad insegnanti e a presidi).

Dal recente convegno presso la villa Recalcati, dagli interventi degli addetti ai lavori, mi è parso di capire che loro sono ottimisti e fiduciosi, mentre la provincia e USP hanno istituito dei corsi di approfondimento per docenti e genitori sulle tematiche del bullismo.
Poco possono fare gli assistenti sociali, psicologi, psichiatri nei confronti di questo fenomeno se non si modifica drasticamente l’istituzione della scuola, che concettualmente a scuola si va per studiare ed imparare,  se l’alunno non risponde a questo concetto è necessario prendere le misure decise e le più appropriate. 
Grazie dell’attenzione.

Felice Ferrazza - Gallarate

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