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Il diritto negato alla mobilità

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31 Agosto 2015

Alla luce di quanto sta accadendo nella Pubbliche Amministrazioni in Sanità sembra ormai un miracolo riuscire a vincere un concorso di mobilità e spostarsi dall’Azienda di appartenenza. Nonostante sia stato reso noto innumerevoli volte quali enormi difficoltà stia creando il testo di legge 114/2014, nello specifico all’articolo 4, comma 1:

«Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante passaggio diretto di dipendenti di cui all’articolo 2, comma 2, appartenenti a una qualifica corrispondente e in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento, previo assenso dell’amministrazione di appartenenza…»

La Regione Lombardia, che vanta il miglior sistema sanitario regionale d’Italia, ha finalmente provveduto a riformare il sistema socio sanitario, uno dei principali punti del programma di governo della Giunta Maroni.

Il blocco del turn over in Sanità nella Regione Campania ha per un decennio vietato ogni singola assunzione di personale sanitario, favorendo negli anni una forte migrazione dei professionisti meridionali verso le regioni italiane del centro – nord, adesso sono stati pubblicati due bandi di mobilità per Infermieri: si attende la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dei n. 45 posti presso l’ASL Na 1 ed è invece stata già pubblicata la mobilità con n. 8 posizioni al San Giuseppe Moscati di Avellino.

Siccome oggi il dipendente può partecipare a una mobilità solo se è munito di nulla osta preventivo di trasferimento concesso dell’amministrazione di appartenenza, alcune aziende sanitarie Lombarde stanno negando l’opportunità a numerosi Infermieri dipendenti a tempo indeterminato di poter partecipare ad un bando di concorso che gli permetterebbe, se vincitori, di ritornare nella loro terra natia, avvicinandosi alla famiglia e rendendo concreto un diritto fondamentale della Costituzione della Repubblica Italiana.

L’Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano, l’AO Istituto Ortopedico Gaetano Pini, l’A.O della Provincia di Pavia e altre aziende stanno negando la possibilità ad ogni dipendente che fa dovuta richiesta di nulla osta preventivo, facendo diventare “prigionieri” decine di Infermieri desiderosi di spostarsi. Dato certo è che tante altre aziende lombarde del milanese, come l’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, stanno concedono il nulla osta preventivo senza nessun tipo di ostruzionismo.

La Lombardia provvedesse a sostituire il personale infermieristico qualora dovesse essere vincitore di mobilità senza negare a nessun opportunità di carriera e di vita. Una scelta “vigliacca” quella di bloccare un professionista che talvolta vive della sua passione lavorativa. Questo l’appello delle centinaia di Infermieri, rivolto alle Istituzioni Regionali della Lombardia, al Ministero della Salute, per dar loro la possibilità di poter partecipare secondo legge ai bandi di mobilità extraregionale, pubblicati in gazzetta ufficiale e di concedere il nulla osta preventivo senza ulteriori scandali amministrativi.

Infine l’appello degli infermieri è rivolto anche ai Presidenti del Collegio IPASVI di Milano e Pavia, Giovanni Muttillo e Michele Borri, per sostenere questa presa di posizione collaborando insieme alla Federazione Nazionale IPASVI affinché non siano ancora una volta gli infermieri vittime di un sistema che non tutela la loro dignità.

Infermiere
Rosario Scotto di Vetta

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