Il futuro del Molina

3 Dicembre 2016

Egregio Direttore,

Con il commissariamento del Molina spero si riesca a riportare un po’ di serenità nella Fondazione e ristabilire se non altro la trasparenza dovuta. Per quanto riguarda la legalità non mi esprimo. Lascio l’arduo compito al commissario, dott. Pallino. Non so cosa abbia maggiormente contribuito all’evoluzione della vicenda, se la presa di posizione di Fabrizio Mirabelli, l’esposto del povero Andrea Badoglio o l’indagine richiesta da Luca Marsico e da Emanuele Monti. Ciò detto, al termine dei sei mesi di commissariamento, mi auguro – se così sarà – che tra le nomine del neosindaco possa esserci più di un rappresentante della società civile. Da parte mia, già candidato in Varese Civica, mi sentirei sin d’ora di avanzare la candidatura anche di una figura vicina ad Andrea. A me vengono in mente, in particolare, Barbara Antonini, giovane ma esperta e molto stimata dottore commercialista in Varese e Giuseppe Terziroli, già assessore ai lavori pubblici in Comune e molto attivo nel mondo culturale varesino. Mi permetto con spirito di servizio di citare anche me stesso, libero professionista con esperienze in primarie aziende e anche nella sanità pubblica e privata. Differentemente dagli amministratori decaduti, infine, mi piacerebbe anche che l’incarico tornasse a essere senza compenso, come è stato da sempre nella storia del Molina. Vediamo se chi di dovere terrà in considerazione questa mia proposta.

Cordialmente

Mattia Colombo