Il grattacielo senza parcheggi pubblici: sono stati monetizzati
11 Dicembre 2009
Egregio direttore,
l’assessore all’urbanistica del comune di Gallarate, nelle ultime settimane, si è trovato a gestire con affanno una situazione sempre più pasticciata.
Ha iniziato annunciando con enfasi, in un convegno, che il nuovo Piano Regolatore avrebbe preservato tutta la fascia della collina morenica che delimita la città verso ovest.
Il giorno dopo un consigliere comunale del PD, prof. Galli, e il responsabile locale di Legambiente, ing. Magni, gli hanno fatto notare che era in fase di approvazione definitiva un progetto per un palazzo di 12/15 piani proprio sulle pendici della collina, nel quartiere dei Ronchi.
L’assessore si è difeso dicendo che si trattava di un progetto che risaliva alla precedente amministrazione.
Gli è stato fatto notare che l’assessore alla partita era sempre lui..
Ha allora deviato sulla "utilità sociale" dell’opera: con la monetizzazione dei parcheggi pubblici destinati a quel palazzo si sarebbe pagata la vigilanza della nuova Galleria d’Arte Moderna.
Il "taccon" è peggio del buco: non solo deturpiamo la collina, grazie a un palazzo incongruente con l’asserita difesa dell’ambiente, ma ne autorizziamo addirittura la mancanza di parcheggi pubblici, monetizzandoli e dirottando questi soldi in un settore completamente diverso.
Si tratta, in questo caso, di una costante di questa amministrazione comunale: i parcheggi pubblici vengono sempre "monetizzati" e le nuove costruzioni ne restano sprovviste.
Gli utenti sono così costretti a parcheggiare in strada.
E’ esattamente, del contrario di quello che succede in tutti i paesi civili.
Ma ormai il territorio è compromesso: l’importante è "fare cassa" per finanziare le opere di regime – che sono cosa ben diversa dalle infrastrutture per migliorare la qualità della vita – ma che tanto piacciono a qualche commentatore.
Un cordiale saluto.
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