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Io voto… disgiunto

elezioni
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28 Febbraio 2018

Egregio Direttore,

ho partecipato all’incontro promosso da Liberi e Uguali con Laura Boldrini, l’attuale terza carica dello Stato. Di questo incontro ho apprezzato la presenza del Sindaco di Varese Davide Galimberti, che ha ricordato che due anni or sono a Varese si è realizzato un cambiamento che sembrava impossibile. Eppure si è realizzato: l’unità di tutte le forze del centro sinistra erano riuscite a sconfiggere quell’Attilio Fontana, che ora da sconfitto, si candida alla presidenza della Regione Lombardia.

La parte centrale del comizio di Laura Boldrini è stata la riaffermazione del valore dell’antifascismo che a Roma sotto le bandiere dell’Anpi ha portato in piazza oltre centomila persone, in una manifestazione pacifica, nonviolenta e di festa popolare, per riaffermare i valori della nostra Costituzione nata dalla Resistenza. Discorso perfetto e bellissimo. Certo che è un segnale di allarme pensare che nel mezzo di una campagna elettorale si siano dovute convocare a Roma e in altre città italiane, manifestazioni popolari contro il fascismo. Un fatto che a mia memoria personale non si era mai verificato. Mi sono venute in mente alcune parole che, in uno scambio epistolare personale, mi ha scritto in questi giorni Franco Giannantoni:Credo che la situazione sia gravissima, irrecuperabile nel breve, medio termine. Sono dell’idea che solo una “rivoluzione culturale” delle generazioni che seguiranno (se mai ci sarà) potrà cancellare i disastri di questi orribili anni. Ti confesso che sono sempre più senza forze e vado avanti perché é nostro dovere resistere fino al possibile”

Se questi sono stati “i disastri di questi orribili anni” una riflessione la dovrebbero compiere un po’ tutti, dal Pd a tutte le forze del centro sinistra che in questa tornata elettorale hanno commesso il lusso di presentarsi divisi, e che potrebbe costare caro, consegnando a destre impresentabili il futuro del nostro paese. Palleggiarsi ora la responsabilità di questa divisione, è una operazione inutile.

Oggi tutti gli elettori democratici, progressisti e antifascisti hanno una sola possibilità di rimediare agli errori commessi da parte di tutta la classe dirigente del centro-sinistra, almeno per le elezioni della Regione Lombardia: votare Giorgio Gori alla presidenza della Regione Lombardia e poi dare il voto al partito di Liberi e Uguali (con preferenza a Mario Bertana il nostro candidato di Induno Olona) o al partito che si preferisce. Perché per la Regione è ammesso il voto disgiunto. E’ una modalità di voto che può generare una confusione con le schede elettorali di Camera e Senato, ma è una possibilità consentita.

Solo così si potrà attualizzare oggi il valore dell’antifascismo, non per costruire nuovi lager o muri nei confronti degli immigrati che hanno sognato, a rischio della vita, l’Europa come una nuova terra promessa, ma per mettere in pratica quelle pietre miliari per l’azione che sono: accogliere, proteggere, promuovere e integrare . In caso contrario il nostro, sarebbe un antifascismo di facciata. A coloro che sostengono che questa sarebbe comunque una battaglia persa, consiglio di leggere meno i sondaggi elettorali, ma impegnarsi con tutte le forze per vincere queste battaglie di civiltà e di solidarietà.

In caso contrario si rischia di identificare i partiti della sinistra, con coloro che sono solo capaci di dividersi o di commettere come sempre, errori storici.

Emilio Vanoni – Induno Olona

 

Commenti

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  1. Giorgio Martini Ossola
    Scritto da Giorgio Martini Ossola

    In una nazione corrosa da una classe politica che ha fatto della corruzione la propria bandiera si pensa a manifestare contro un’ideologia morta e sepolta dal 1945.
    Forse dovremmo iniziare a ragionare con la nostra mente e perché no,con il nostro istinto senza seguire un pastore che ci indica la via,credere ancora ad ogni costo in una ideologia politica non ci porterà che ad essere sempre in conflitto tra noi,e soprattutto ci renderà sempre più succubi del conformismo politico,il vero male dellla nostra povera Italia.

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