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L’annuncio di Faber dai microfoni di Radio Varese

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21 Aprile 2009

Ho visto anch’io la mostra di Genova, e notato il manifesto del concerto. Sebbene però nel manifesto si facesse riferimento a "Storia di un impiegato", il concerto fu imperniato più su "Vol. VIII" che era uscito da pochi mesi, e che ovviamente Faber in qualche modo promuoveva. Ritornò poi a Varese pochi anni dopo ma cancellò il concerto per problemi di voce, dandone personalmente annuncio dai microfoni di Radio Varese con un’improbabile versione di "Marinella":  l’episodio è raccontato da Andrea Bertolini nel libro "Radio Varese 100.700, l’unica radio libera dell’occidente occupato" (Nuova Magenta Editrice).

Firmato
Gigi

Di seguito l’episodio raccontato a pagina 177 del libro "Radio Varese 100.700, l’unica radio libera dell’occidente occupato"  

La Canzone di Marinella

Era tanti anni fa, con la scatola delle caramelle ancora quasi piena e l’idea di poterne scegliere il gusto. Fuori piovigginava o forse no, era una serata uggiosa o forse no e con Rocco stavo chiudendo la Radio, dopo avere impostato il notturno, prima di andare al concerto. Certo che bastavano pochi tasti per far partire il tutto, clac clac e via. Stavamo chiudendo, dunque, quando suonarono o bussarono, non ricordo, ma che importanza ha? Chi cazzo è, ci chiedemmo entrambi, o meglio, mi chiesi io mentalmente e gentilmente, Rocco non so, credo anche lui, beh dovrei chiederglielo, comunque andammo ad aprire.
Entrò prima Mauro Pagani, che conoscevo, seguito da un altro e ci disse:
-Ragazzi… Fabrizio. -Era lui, biondino e butterato, bassissimo, brutto e bello al contempo, il poeta, il cantastorie, il genio. Almeno così penso io, Rocco non so…
Ricordo il suo sorriso, dolcemente scettico, e gli occhi vivaci di chi è avanti, quasi in fuga… Rimanemmo un po’ così, almeno io, Rocco non so, glielo chiederò, prima o poi.
E Fabrizio: -Stasera non riesco a cantare, non ho voce… – disse completamente afono. -O cazzo! -duettammo. Mancavano meno di due ore al concerto. Prevendite e biglietti alla cassa del palazzetto esauriti. Era davvero un bel casino. E tutti quei gentili autoriduttori e autonomi che solitamente presenziavano ai nostri concerti con la voglia di spaccare qualcosa, cosa avrebbero fatto in alternativa in una serata diventata inutile? Dio, che responsabilità! : Decidemmo di fare un annuncio via radio. Fabrizio entrò in saletta e dopo un breve commento con la bocca impastata lo mixai (bello eh? …lo mixai…) e intonò . "Questa di Marinella è la storia vera che scivolò nel fiume a primavera ma il vento che la vide così bella dal fiume la portò sopra a una stella…" con voce roca e stonata e poi: -Vedete, anzi sentite, che casino se venissi a cantare così?! – messaggiò via etere.
Rispegnemmo tutto e ci trovammo nel piccolo atrio della Radio: De André,  Pagani, Rocco ed io. Rimanemmo un attimo indecisi, infine dissi: -Ragazzi (ora si abbrevierebbe in raga!) , ci conviene smammare in fretta!  Furono tutti d’accordo.
lo o Rocco, non so (ma che senso avrebbe chiederglielo?), tirammo giù la: saracinesca, clang clang, fino alla botta di fine corsa (ricordate, raga?) !
Il concerto si sarebbe tenuto un altro giorno.

 
Andrea Bertolini  

 

 
 

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