L’assenza del Papa in Abruzzo
14 Aprile 2009
sono un cristiano cattolico praticante e la premessa e’ d’ obbligo per meglio comprendere quanto mi costi scrivere queste mie riflessioni .
Sono due gli episodi che in questi giorni santi mi hanno disturbato e lasciato un po’ confuso , il primo riguarda la mancata presenza del Papa nei luoghi del terremoto , ho cercato delle giustificazioni ma tutte mi sono sembrate assolutamente insufficienti per spiegare tale mancata presenza .
Fossi stato tra quella gente cosi ‘duramente colpita dal sisma , avrei molto gradito ed apprezzato una presenza di sostegno ,di comprensione e di vicinanza da parte del Santo Padre che potesse trasmettere la sua vicinanza in maniera tangibile e concreta utile per trasmettere la speranza e l’ attenzione delle chiesa verso gli abruzzesi cosi’ duramente colpiti negli affetti .
D’ altra parte sono certo che ‘ se Gesu’ fosse stato presente su questa terra non avrebbe avuto dubbi e ,tra l’ andare dopo o l’ andare subito, avrebbe scelto questa seconda soluzione senza esitazione
Allora perche’ non e’ successo ? Quali sono i motivi di tale pesante assenza ? Forse e’ questa la normalita’ e il mio senso di disagio e’ dovuto al fatto che il precedente pontefice "mi aveva abituato troppo bene " tramite una frequente ed apprezzata presenza tra la gente ? Forse questa superpopolarita’ era invisa agli alti vertici del Vaticano perche’ troppo terrena e poco teologica ? E’ vero che i teologi guardano al cielo e non alla terra …..ma non si sta esagerando ? E’ questo il nuovo standard proposto dalla chiesa universale e comunicata dal Santo Ponteficie ?
Preghiera tanta ma presenza poca ? Cosa serve affermare : "verro’ presto in Abruzzo "?? Perche’ dopo e non adesso quando maggiore e’ l’ emergenza e piu’ utile sarebbe stato il sostegno ?
Ho condiviso i miei dubbi con un esponente del clero durante la confessione pasquale ottenendo una secca e decisa risposta : "non esiste il problema …questo e’ un tuo problema …se io fossi stato terremotato non avrei desiderato la visita del Papa ….."
Questa risposta oltre che deludente la reputo anche poco credibile , infatti che un rappresentante del clero non abbia il desiderio di incontrare il Papa soprattutto dopo una tragedia del genere credo sia del tutto improbabile e se cosi’ fosse credo che ci si dovrebbe chiedere da dove provenga tale preoccupante certezza , ma visti i toni della risposta che avevano i contorni di estrema rigidita’ e fastidio credo che questo argomento abbia un po’urtato il prelato colto alla sprovvista dalla
domanda e ancor di piu’ dalla mancanza di una risposta plausibile tanto che ne e’ nata una assolutamente sterile ed istintiva e non invitante ad un contradditorio che potesse delinerare l’ effettivo pensiero del religioso .
Tu sei andato in Abruzzo ? mi e’ stato chiesto alla fine del confronto
…..no vero ? quindi condanna te stesso ……!! questa e ‘ stata la definitiva risposta che ho ottenuto che tanto mi ha ricordato ( vuoi per il periodo temporale che stavo vivendo) il comportamento di Ponzio Pilato : me ne lavo le mani dei tuoi problemi !!!!
Il secondo episodio che mi ha colpito e’ stata la chiusura tassativa delle chiese alle 11,30 di venerdi e sabato santo …….mi aspettavo in tale giorni cosi’ importanti per la gente cattolica una maggior disponibilita’ e attenzione per le persone che desideravano permanere nell’ adorazione
…..invece in piu’ di una chiesa le porte si sono chiuse con largo anticipo rispetto alle aspettative suscitando molta sorpresa tra i presenti
……….forse uno sacrificio in piu’ in tali giorni avrebbe consentito di trasmettere un diverso messaggio di vicinanza della chiesa cattolica ai propri fedeli in un periodo cosi’ particolare dove il fervore religioso
richiederebbe maggior attenzione ….d’ altra parte far sacrifici non vuole dire solo mangiare di magro durante la Quaresima ….o no ?
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