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L’incultura genera mostri

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11 Aprile 2011

Ci siamo mai chiesti perchè la politica è caduta così in basso? Perchè il Parlamento e le Istituzioni
dello Stato – con l’eccezione del Presidente della Repubblica – hanno perso prestigio e credibilità, e
come mai il popolo italiano non è mai stato così disorientato, confuso, rassegnato, senza fiducia e senza
speranza? Si dirà che è colpa dei politici, dei governanti che non sono all’altezza dei compiti loro assegnati.
Ma in ultima analisi di chi è la colpa? Evidentemente dei cittadini che li votano. E come mai li hanno
votati? Qui sta il nocciolo del problema: personalmente sono convinto che la vera causa di tutto ciò sia
la mancanza di Cultura. E la Cultura non la si può comprare, la si acquista faticosamente con l’Istruzione, la Scuola, l’Università, la Ricerca. Da troppi anni questi settori vitali per il benessere di un paese moderno e democratico sono stati colpevolmente trascurati, a vantaggio della (sub)cultura del denaro, del potere (inteso come fine a se stesso, come dominio e prevaricazione sugli altri), del successo e dell’arricchimento facile (e del bunga-bunga!), tanto che ultimamente nel bilancio statale sono stati anche tagliati i fondi a loro destinati. Mentre altri paesi come Germania e Francia li hanno potenziati. Applicando ad ogni cosa solo una logica aziendalistico-finanziaria (la Cultura costa e non paga subito, ma a lungo termine!) non riusciremo certo a restare a galla, finiremo come vasi di coccio tra vasi di ferro.
 
Uscire dalla crisi (di cui responsabili siamo un po’ tutti, tanto i vecchi che gli attuali governi, col concorso elle opposizioni) non sarà facile nè immediato, ci vorranno anni per risalire la china, in quanto si dovrà puntare soprattutto sulla migliore (in senso qualitativo) istruzione delle masse, destinando maggiori risorse soprattutto alla Scuola media e superiore nonchè a quelle (poche e ben individuate) Università di eccellenza in cui operano docenti e ricercatori validi (sulla base di valutazioni oggettive di   merito), perchè è inutile polverizzare miliardi disperdendo a pioggia sussidi a cani e porci unicamente per sostentare Enti inutili e improduttivi, che potrebbero in certi casi essere accorpati o anche eliminati senza danno per nessuno. (In proposito condivido la proposta , per una seria riforma dell’Università, di abolire il valore legale del titolo di studio, i concorsi e il posto fisso, avanzata dal “Gruppo 2003 per la ricerca scientifica”).
 
Solo migliorando la formazione culturale dei giovani si avranno un domani Cittadini più preparati e
responsabili anche politicamente, sia come elettori che come amministratori pubblici, e si potranno evitare le degenerazioni della politica cui attualmente siamo costretti ad assistere più da “sudditi” impotenti che da “cittadini” compartecipi.
 
Giovanni Dotti

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