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La memoria storica e i seguaci “delle varie leghe”

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15 Aprile 2009

Gentile Signor Direttore,
 
prendo spunto dalla lettera a firma Angelo Bruno Protasoni, pubblicata in data odierna sul quotidiano online a Lei diretto, sotto il titolo: "Senza la memoria non avremo futuro" e, dichiarandomi d’accordo con il Collega lettore, desidero segnalare che, proprio in merito alla Memoria Storica (quindi alla Storia, nel mio caso Risorgimentale), quest’oggi il "Corriere di Bologna" ha dedicato un’intera pagina sui Primi Martiri dell’Indipendenza Italiana, Luigi Zamboni e Giovanni Battista De Rolandis, su sollecitazione del neonato Comitato per ‘Bologna Patria della Bandiera Nazionale’, di cui mi onoro di farne parte come Socio Fondatore, vedasi il link: http://www.radiomarconi.com/marconi/premio_marconi/articolo.html
 
Queste, a mio modesto avviso, sono le cose importanti, non – absit iniuria verbo – il cosiddetto 25° Anniversario dei "seguaci delle varie leghe" giacché, per quanto mi riguarda, non c’è nulla di celebrare, essendo costoro (nonostante abbiamo [volenti o nolenti] la stessa carta di identità che ho io in tasca), poco onorati (a loro scorno!) di essere italiani, come mi vanto da sempre di essere io. Quindi, a differenza della vignetta di Giannelli sul "Corriere della Sera" di oggi, non c’è nessuna cd. "patria padana" da tenere in considerazione, tenendo presente che qualunque cosa facciano costoro, occorre essere sempre contrari. A prescindere, come diceva Totò.


E se non mi sono spiegato bene, basti tenere presente la loro "teoria" che l’accorpamento del Referendum nell’"Election Day" del 7 giugno non sia Costituzionale, io mi permetto di fare presente: «Ma guarda da che pulpito viene la predica!». Che cosa sanno costoro di Costituzione della Repubblica Italiana? Che cosa sanno costoro di "solidarietà nazionale" riferita alla cara gente di Abruzzo, terribilmente colpita dal terremoto del 6 aprile scorso, non avendo la capacità di modificare la loro decisione egoistica riguardo al Referendum abrogativo? E potrei continuare, ma non ne ho voglia, perché non ho – tra l’altro – la "verve" e la pazienza di Gian Antonio Stella, che dedica loro un corposo articolo, sempre sul Corriere di oggi.
 
Io, nel mio piccolo, mi accontento di quello (quasi della stessa ampiezza) che "mi" ha dedicato il "Corriere di Bologna", su un argomento di grandissimo valore: la Storia del Risorgimento (e) della nostra Patria, l’Italia!
Grazie, ancora una volta, per la cortese attenzione, con molti cordiali saluti a Lei, alla Redazione e a tutti gli amici lettori.
Fortunato Galtieri

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