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La saggezza dei proverbi

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La saggezza dei proverbi
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23 Marzo 2017

Gentile redazione,
ogni proverbio, monumento parlante del buon senso secondo Benedetto Croce, contiene una sentenza, un precetto, un avvertimento, ed è l’espressione della millenaria saggezza di un popolo del quale sintetizzano pregi, difetti, qualità e limiti.
L’ozio è il padre dei vizi fotografa in parte l’attuale situazione di gente senza lavoro che si sfoga con atti di delinquenza o vandalismo ed anche la necessità aguzza l’ingegno sta alla base delle migliaia di minori non accompagnati che giungono sulle nostre coste provenienti dai paesi poveri.
Non tutti sono profughi, ma grazie alle nostre leggi possono contare su un sistema di ospitalità che permette loro condizioni di assistenza negate alla gran parte dei nostri poveri minorenni costretti a giustificare le loro necessità attraverso burocratici e costosi adempimenti presso uffici pubblici , dove a volte si viene accolti dall’indifferenza o dall’assenza dei furbetti del cartellino.
Oggi forse non riusciamo a rendercene conto, ma il prossimo futuro vedrà competere alla pari giovani viziati e senza stimoli di fronte ad una generazione di ex minori non accompagnati spronati dal ricordo di sofferenze vissute, ma generosamente alleviate da una politica di accoglienza diversamente applicata nella stessa comunità europea.
In Lombardia gli alunni stranieri superano quelli italiani in 167 scuole, mentre nel 10% delle scuole lombarde contro una media nazionale del 5,1% sono oltre il 30%.
La visione di una Europa conquistata con il ventre delle donne appariva in un’intervista rilasciata negli anni ’60 dal presidente di una nazione africana resasi indipendente dopo anni di dominazione coloniale e l’attuale politica italiana rivolta all’immigrazione velocizza i tempi della conquista.
I primi tre mesi del 2017 vedono un 47% in più di migranti rispetto al 2016 accrescendo una lista di domande d’asilo di profughi allettati dalle convenienti modalità di accoglienza previste nel nostro paese.
Nel 2016 delle 123.600 domande d’asilo presentate ne sono state esaminate 91.102 e solo il 5% ha ricevuto lo status di rifugiato mentre nei primi dieci mesi, da gennaio a ottobre, le impugnazioni contro i dinieghi, hanno dato luogo a 38mila nuovi procedimenti davanti a tribunali già al collasso per carenza di organico rendendo impossibile l’ordinario svolgimento del lavoro d’ufficio.
Si aggiunge la constatazione che da tempo non vi è più la certezza della pena e si è in balia di criteri di giustizia variabili e a volte incomprensibili.
Da qui nascono provvedimenti che si chiamano decreti svuotacarceri, denunce a piede libero piuttosto che in galera e ai tutori dell’ordine vengono spesso addebitate accuse di violenza durante le sommosse e i vandalismi arrecati dai richiedenti asilo.
Sono oltre un milione e 300mila gli stranieri presenti in Lombardia al 1 luglio 2016 e rappresentano il 13,1% della popolazione, contro una media nazionale del 8,3%; gli irregolari sono circa 96mila, cioè mille in più rispetto all’anno precedente.
E’ facile constatare la presenza massiccia di giovani extracomunitari nullafacenti che spesso bivaccano causando degrado e insicurezza in interi quartieri di ogni città confermando in tal modo quel programma di conquista preannunciato oltre 50 anni fa.
Molti sistemi di aiuti contro la povertà sono basati su parametri ISEE cui non possono sfuggire gli italiani che difficilmente hanno un reddito annuo pari o inferiore a 3600 euro, mentre per gli extracomunitari che spediscono i soldi all’estero è molto più facile rientrare nella lista dei bisognosi
ed essere esenti da ticket sanitari, tasse scolastiche e primeggiare nelle graduatorie di assegnazione alloggi.
Un progetto di utilizzo dei richiedenti asilo in lavori socialmente utili, potrebbe temperare quel crescente divario all’origine di episodi di razzismo causati dall’attuale politica di accoglienza e di aiuti.
Cordiali saluti.

De Maria Domenico

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