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La Sala Bergamaschi e la Costituzione

Costituzione italiana
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28 Settembre 2016

Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera aperta al Sindaco e al Consiglio comunale di Induno Olona
Egregio Sig. Sindaco,
la scorsa settimana ho partecipato alla iniziativa promossa dall’Associazione Culturale NoidiInduno con al centro la questione “Referendum costituzionale: pregi pochi, difetti molti”, che si è tenuta presso la sala di villa Porro Pirelli.

Se da una parte il titolo chiarisce già dall’inizio che si schiera per il NO al prossimo referendum, dall’altra devo convenire che è stata una serata di carattere molto informativa sui contenuti della prossima votazione popolare, senza nessun accenno polemico o strumentale contro l’attuale governo. Se devo fare una valutazione oggettiva, è stata un’iniziativa paragonabile a quella promossa il 2 di giugno dall’Amministrazione comunale con la partecipazione dell’Anpi, con il solo scopo di informare la cittadinanza su una materia oggettivamente molto complessa.

Chiarisco subito che non faccio parte di questa associazione non riconoscendomi nell’orientamento politico-culturale che intende portare avanti.

Le scrivo quindi per far conoscere a Lei e a tutto il Consiglio Comunale, la critica che Le è stata mossa, per non aver concesso a questa associazione la sala civica Marino Bergamaschi, una critica che purtroppo condivido. Le motivazioni reali per non aver concesso questa sala, non sono note, se non per un atteggiamento discriminatorio nei loro confronti. Va detto che la sala civica Marino Bergamaschi si vanta di rappresentare i valori sanciti dalla nostra Costituzione, al punto tale che i primi articoli, sono stati affissi in bella mostra all’interno della sala. Mi permetto quindi di ricordare che la Costituzione è stata scritta da tutti i partiti e che è stata approvata a larga maggioranza dall’Assemblea Costituente alla fine del 1947.

Il contrario invece di come è stata approvata l’attuale Riforma Costituzionale. Ma al di la di questo riferimento, è evidente che questa sala deve poter essere utilizzata da tutti i partiti e associazioni che si riconoscono nella Costituzione. In caso contrario questa sala, nata sotto gli auspici della Costituzione, la tradisce nel momento in cui non applica quei principi di libertà, democrazia e pluralismo in essa contenuta. Se non si rispettano questi principi, allora bisognerebbe avere il coraggio di togliere da questa sala, i principi fondativi della Costituzione, che nella pratica quotidiana vengono calpestati.

Auspico che il Consiglio comunale possa sanare al più presto questa enorme contraddizione. Con questo non sostengo che questa sala deve essere concessa a tutti indistintamente, ma che possa essere concessa a tutti coloro che si riconoscono in quei principi fondativi di libertà, democrazia e di solidarietà sulla quale si fonda la nostra Carta costituzionale e che quindi vada giustamente negata a tutti coloro che predicano l’odio, la violenza, discriminazione, l’intolleranza e la guerra, che quindi si mettono in netta contrapposizione con la nostra Costituzione Repubblicana.

Emilio Vanoni – Induno Olona

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