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La scuola siamo noi

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30 Luglio 2016

Al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Stefania Giannini

Gentile Ministro Giannini,
migliaia di insegnanti italiani aspettano l’esito delle domande di mobilità interprovinciale, in questi giorni e nel mese di agosto. Abbiamo seguito con fibrillazione tutto l’iter della Legge 107, le comunicazioni, i rinvii, le voci di corridoio e le smentite, i passi avanti e quelli indietro. Probabilmente non avevate le idee chiare e tutto quello che in linea teorica sembrava facile, positivo e fattibile non si è dimostrato tale nella pratica quotidiana, forse perché non siete mai entrati in una scuola italiana e non vi siete mai messi nei panni delle PERSONE che svolgono la professione di insegnante.
Abbiamo cercato di capire, orientarci, scegliere la soluzione migliore per la nostra vita, il nostro futuro, il nostro lavoro, la nostra scuola, i nostri studenti. Ora siamo quasi alla fine e leggiamo tutto quello che sta succedendo ai colleghi della scuola dell’infanzia e della scuola primaria.
La pubblicazione degli esiti slitta, nessuno comunica le motivazioni, tutti stanno in attesa e passano notti insonni davanti al computer. Poi finalmente arrivano le e-mail che dovrebbero comunicare l’esito e sono sbagliate e incomprensibili. C’è gente che si aspetta di doversi trasferire da una parte all’altra della penisola e non sa quando o dove andrà, come organizzare traslochi, famiglia, figli, la vita insomma.
Gli Ambiti Territoriali ritirano tutto in attesa di capire se ci siano errori. Sembra un incubo.
Il MIUR, lo STATO si aspettano da noi competenze informatiche, relazionali, gestionali e poi affidano una macchina tanto farraginosa e complessa ad un sistema (ISTANZE ON LINE) che si rivela inadeguato e ad un “cervellone” che evidentemente non riesce a gestire bene la mole di informazioni che gli viene affidata. Dal punto di vista relazionale, invece, evidentemente il Ministero non ritiene giusto comunicare tempestivamente quello che succede.
Ci chiediamo cosa aspettarci: ritardi, rinvii, errori, illusioni e delusioni? Magari dopo qualche giorno dalla pubblicazione degli esiti arriverà una rettifica dell’errore?
Noi insegnanti aspettiamo di capire dove andremo a vivere, oltre che a lavorare. Non sono scelte facili e influenzano il futuro personale e delle nostre famiglie. Non siamo burattini o oggetti che si spostano in un attimo. Abbiamo vite, relazioni, emozioni, paure e speranze che vediamo calpestate senza rispetto. Le regole del “gioco” non sono mai chiare o definite in anticipo, cambiano continuamente, perché ad ogni passo sorgono problemi che il Ministero non ha neppure immaginato, figuriamoci previsto.
La “BUONA SCUOLA” sta causando solo confusione. In nessuna scuola d’Italia si comincerà a lavorare in modo regolare e sereno a partire dal primo settembre, come sarebbe giusto, per gli studenti in primis.
Ci sentiamo delusi e calpestati nella nostra dignità personale e professionale.
A volte sembra solo di sentire propaganda sterile, a parer nostro molte cose non funzionano. Un bonus da 500 Euro o un “premio” annuale ai docenti più bravi non ripagheranno mai tutto lo stress a cui siamo sottoposti, e non dalla nostra professione che amiamo, ma dal “sistema” che ci viene imposto.
Ci aspettiamo una seria autocritica da parte di chi ha causato, portato avanti e gestito in un modo tanto deludente e vergognoso la nostra situazione con una Legge che sta solo peggiorando la scuola italiana.
LA SCUOLA SIAMO NOI!
Distinti saluti
Filippa Seminara

Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Sono d’accordo. La scuola siete voi, ma non il 100% di voi.

    Ci sono anche decine di insegnanti lombardi che anziché essere messi in prima fila nell’ottenere una cattedra vengono puntualmente scavallati nelle graduatorie da autentici “fenomeni” meridionali che riescono ad ottenere punteggi sia di laurea che di graduatorie degni di una cattedra ad Oxford.

    Questo va detto perché se si entra nella scuola pubblica e in base ai miei ricordi da studente la percentuale di personale docente che salverei si attesta al 30%.

    Del resto nel vostro lavoro chi vi controlla? Avete mai in questi decenni preteso dei sistemi di valutazione per far avanzare i più meritevoli e buttare fuori dalla scuola i fannulloni?

    Questo va detto perché sembra che i vessati dal lavoro in questo paese siano sempre quelle 2 categorie. Una di queste gli insegnanti.

    1. Avatar
      Scritto da GiuseppeC

      Concordo completamente con il commento scritto da Felice!

  2. Avatar
    Scritto da aivlis

    Si capisce bene che la scuola siete voi, voi e soltanto voi. Difatti come è scritto nell’articolo :prima viene la VOSTRA vita,il VOSTRO futuro,il VOSTRO lavoro,la VOSTRA scuola,soltanto in ultimo ci sono gli studenti…. PAZZESCO. Non ci sono parole per descrivere questo squallore

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