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Lettera aperta ad un datore di lavoro

colloquio
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9 Ottobre 2015

Gentile redazione
vi scrivo cercando di dedicare solo poche righe a qualcosa che in realtà ogni minuto provoca in me una reazione di smarrimento e disperazione. Mi presento, ma lascio il mio nome nell’ anonimato. Ho 30 anni, e un lavoro precario simile ad altri….

Questa è una lettera aperta ad un datore di lavoro, uno qualsiasi come i miei.
Ho sempre pensato che assumere una persona sconosciuta da inserire nella propria, per la maggior parte dei casi , sudatissima realtà lavorativa, darle fiducia, essere responsabili dei suoi errori, e doverla remunerare non sia una cosa semplice.
Il dipendente è si una risorsa, ma spesso può essere la causa di grossissimi problemi e ripercussioni sul lavoro giornaliero, sopratutto se ci si trova davanti a qualcuno in evidente mala fede.

Ma io, come tante persone come me, in malafede non sono.

Quanto è giusto e quanto è sensato assumere una persona e scegliere di formarla e darle fiducia se gia dal primo giorno il rapporto che si instaura è di continue vessazioni e riprese?
Quanto è giusto chiedere l’aiuto di una persona come supporto di una realtà nascente e non remunerare i giorni di formazione?
Fin dove il lavoratore deve sopportare? Deve pensare “alla pagnotta”? deve ingoiare il rospo?
Fin dove è giusto provare paura ogni singolo giorno, anche solo per una semplice domanda?

La mia non vuole essere nulla se non un richiamo alla civiltà, di realtà simili ne ho viste e sentite tante ma arrivi ad un certo punto nella vita in cui non puoi più permetterti di scegliere, viene prima la sopravvivenza e ogni giorno ti svegli ripetendoti ” ce la devo fare”.

Per quattro soldi che servono a pagare l’affitto di casa vivi una vita con la mascella serrata e le crisi di panico, passando ogni minuto libero ad inviare cv e a sperare, che per una volta, sia la volta giusta.

Siate sempre gentili con il prossimo, ognuno di noi sta combattendo una battaglia della quale voi non siete al corrente.
Sono convinta che ci saranno giorni migliori

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