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Lettera aperta ai sestesi sulla questione migranti

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21 Luglio 2017

Egregio direttore,
Nelle ultime settimane abbiamo letto su giornali e social – e anche ascoltato in Consiglio Comunale – dichiarazioni del Primo Cittadino che ci inquietano e ci deludono.
La “questione migranti/profughi” è uno dei fenomeni sociali del nostro tempo, insieme a crisi finanziarie e occupazionali, aumento delle disuguaglianze tra ricchi e poveri, disoccupazione giovanile, calo demografico e altri ancora… con conseguente aumento del senso di insicurezza.
La “questione migranti” non è la causa di tutte le crisi in atto.
Chi invece la mette al primo posto ci inganna e sfrutta i più deboli tra i deboli della società, forse per altri scopi: facile consenso? Voti basati su paure e pregiudizi? Distrazione da altri problemi e altre responsabilità?
Se tutti gli Enti Locali italiani accogliessero in modo diffuso, inclusivo e ben controllato la percentuale di profughi prevista per legge (2,5 x 1000 abitanti) non ci sarebbero situazioni difficili da gestire.
Anche su scala europea ci dovrebbe essere condivisione e presa in carico diffusa: qualcosa forse si sta muovendo.
La sicurezza non si costruisce gettando sospetto e discredito generalizzato sui “musulmani” e sul loro diritto a luoghi di culto. E del resto noi cittadini abbiamo forse paura ad andare nella vicina Castelletto, al PalaAmico, alla multisala, ai centri commerciali perché lì vicino c’è il Centro Culturale Islamico ?
Ci sembra ben più pericoloso criminalizzare indiscriminatamente, negare diritti legittimi, non accogliere profughi in percentuale con la popolazione residente… e quindi alzare muri, scavare distanze, creare tensioni, frustrazioni, rabbie e alimentare l’infausto “scontro di civiltà”. Preferiamo costruire occasioni di incontro.
Sabato 15 luglio abbiamo partecipato come Comitato alla Festa dei popoli di Borgomanero, che si è conclusa con una Marcia della Fraternità, parola chiave della manifestazione, per inaugurare presso la stazione una nuova sede per aiuti sociali. Presenti l’Amministrazione comunale, altri Sindaci limitrofi, il Parroco, l’Oratorio, le associazioni di volontariato, i progetti di cooperazione (cioè gli aiuti “a casa loro”), le famiglie delle comunità straniere stabilizzate, gruppi di giovani richiedenti asilo con il loro – timido – desiderio di farsi conoscere.
Alla luce di queste considerazioni, rinnoviamo il nostro impegno a costruire una CONVIVENZA CIVILE E SERENA in tutti i luoghi di vita della nostra città – insieme a tutti quelli che la vogliono.

COMITATO PACE E CONVIVENZA SESTO CALENDE

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