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L’incoerenza europea di fronte al problema Turchia

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L\'incoerenza europea di fronte al problema Turchia
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22 Ottobre 2015

Difficile immaginare un personaggio politico tanto nefasto per il suo paese, l’Europa e conseguentemente l’Italia, come la Sig.ra Merkel, lontanissima parente di uno statista come Helmut Kohl. Infatti la signora, non contenta di aver imposto le ben note fallimentari politiche di austerità, si sta ora apprestando a cedere, ovviamente sempre per conto di tutti, al ricatto bello e buono della Turchia, promettendo finanziamenti europei, e soprattutto il rilancio dei negoziati di adesione all’UE, in cambio di un supporto (?) nella gestione della crisi dei migranti.

Credo quindi che a questo punto varrebbe la pena di dire qualche parole su quello che è la Turchia del regime di Erdogan, paese appunto membro della NATO e candidato all’adesione all’UE. In primis questo paese, anche prima dell’avvento del predetto Erdogan, non ha mai fatto molto per contrastare il traffico illegale di esseri umani attraverso il proprio territorio. Prova ne è la testimonianza della (ex) console onoraria francese nella città turca di Bodrum, quella che vendeva gommoni e salvagenti ai migranti che volevano attraversare l’Egeo, la quale ha dichiarato che faceva ciò per dare dei mezzi sicuri a quella gente, visto che le autorità turche volgevano lo sguardo altrove. E infatti, al di la delle sterili polemiche politiche interne nostre, se nella triste e ben nota vicenda della morte del bambino Aylan vi sono dei responsabili, questi vanno ricercati appunto nello stato turco che ha tollerato e tollera queste situazioni indegne.

Con l’avvento poi al potere del sig. Erdogan, si è assistito progressivamente ad un giro di vite repressivo brutale nei confronti di politici e giornalisti d’opposizione, nonché contro le manifestazioni di piazza (vedi Gezi Park). Inoltre il medesimo politico ha sempre ostentatamente ed arrogantemente negato il genocidio conclamato del popolo armeno, arrivando a dileggiare apertamente sia il Papa che il parlamento europeo, minimizzando conseguentemente le persecuzioni contro le minoranze cristiane in medio oriente, e sostenendo invece che il problema sta in una presunta islamofobia dell’occidente. Appare anche ormai evidente come l’attuale regime turco sia corresponsabile, in complicità con gli onnipresenti americani, e con quel club di paesi “illuminati” che sono le monarchie assolute integraliste sunnite del Golfo Persico, di aver scatenato la guerra civile siriana, con lo scopo dichiarato di abbattere il legittimo Presidente Assad (che certo non sarà un santo, ma non mi risultano a suo carico condanne a morte per decapitazione, con tanto di crocifissione del cadavere dello sventurato fino alla putrefazione, di oppositori minorenni, come avviene nell’alleata Arabia Saudita), sostenendo a tal fine direttamente e/o indirettamente le varie formazioni islamiste impegnate in Siria, isis compreso. Infatti non per niente la più parte dei cosiddetti “foreign fighters” hanno raggiunto Siria ed Iraq passando proprio dalla Turchia. E non solo volontari islamisti passano da lì, visto che un giornalista turco d’opposizione, tale Can Dundar, è stato bellamente minacciato di condanna all’ergastolo, per aver rivelato l’invio di armi e rifornimenti a questi fanatici, con tanto di scorta dei servizi segreti. Tragicomico in tal senso è stato l’annuncio dell’impegno turco contro proprio l’isis, che poi si è tramutato subito in una campagna di bombardamenti ingiustificati contro i curdi (loro si in prima linea contro gli islamisti), con tanto di placet della NATO, sempre solerte invece a condannare ogni iniziativa russa in tal senso (ma d’altronde l’atteggiamento degli stessi durante la battaglia di Kobane la diceva già tutta…).

Quindi al di la anche delle ultime affermazioni propagandistiche del segretario di stato americano John Kerry a Expo, che testimoniano del fatto che gli USA mentono sapendo di mentire sulla Siria, come del resto sull’Ucraina, sulla stabilizzazione dell’Afghanistan e prima ancora sull’Iraq, convinti forse di avere a che fare con un insieme di genti come la loro popolazione, tenuta di fatto nell’ignoranza umanistica; pensando seriamente alla realtà della Turchia, mi sembra piuttosto che ci sia abbastanza materiale che dovrebbe interessare ai cosiddetti tribunali penali internazionali, che però dimostrano purtroppo ancora una volta di essere privi del requisito minimo essenziale di ogni tribunale che si rispetti: l’imparzialità.

E sfortunatamente invece gli USA, l’UE e la NATO, pur cianciando continuamente di democrazia, libertà e rispetto di diritti vari, si stanno dimostrando sempre più delle specie di società ad “irresponsabilità illimitata”, che si sentono in diritto di fare il bello e cattivo tempo in giro per il mondo, usando e/o tollerando l’uso la forza a loro piacimento, sulla pelle di ormai milioni di civili innocenti (vedi bombardamenti accidentali sugli ospedali in Afghanistan o sulle cerimonia nuziali nello Yemen), rischiando così di avvicinarsi sempre più a delle associazioni finalizzate alla violazione del diritto internazionale scritto e consuetudinario, ed alla commissione e favoreggiamento di crimini di guerra.

Ringraziando anticipatamente per l’attenzione, si coglie l’occasione per porgere i migliori saluti,

Giuliano Guerrieri

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