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L’Italia non conta nulla a livello internazionale

federica mogherini
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25 Aprile 2015

Egregio direttore,

che la politica economica e inerente la sicurezza interna del governo Renzi sia alquanto deficitaria è ormai lampante ed non è suffragata dai fatti reali che dovrebbero seguire i dati mirabolanti (ma falsi) che lo stesso Premier sbandiera con orgoglio cercando di farci credere che siamo in ripresa e che abbiamo davanti a noi un futuro radioso e prospero.
E, infatti, grazie alle nuove norme inerenti il mondo del lavoro, il cosiddetto “contratto a tutele crescenti” ha permesso ad alcune aziende di licenziare i propri lavoratori a tempo indeterminato per poi riassumerli con il nuovo regime fiscale per usufruire degli sgravi fiscali e dopo 3 anni, pagando una piccola penale,potranno “sbarazzarsi” di coloro che riterranno come esuberi o di delocalizzare in altre zone del Paese per sfruttare gli incentivi previsti lasciando a “spasso” centinaia di lavoratori (di questi giorni la notizia dei licenziamenti alla Call&Call di Cinisello Balsamo in provincia di Milano dove hanno perso il lavoro 186 dipendenti e la stessa ditta riaprirà con nuove assunzioni in provincia di Reggio Calabria!!!).
Ma la vera pochezza del nostro Governo, la vera inettitudine, il nulla dietro le “slides” e dietro le interminabili , continue, infinite conferenze stampa del Presidente del Consiglio e dei suoi Ministri, è dimostrata a livello internazionale, nella gestione (?!) della politica estera.
Ministro degli Esteri è Paolo Gentiloni giornalista, rappresentante di Legambiente, portavoce del sindaco di Roma Rutelli,ministro della comunicazione con il Secondo governo Prodi, uno dei più fervidi sostenitori di Renzi fin da quando era sindaco di Firenze.
Ha sostituito lo scorso novembre Federica Mogherini diventata ministro degli esteri dell’UE.
Ebbene in questo anno di governo Renzi entrambi gli esponenti degli affari esteri hanno dimostrato di avere un peso specifico rasente i decimali, di essere così poco competenti con nessuna considerazione in ambito continentale e mondiale (emblematica la vicenda della crisi Ucraina con la Mogherini “lasciata a casa” da Hollande e la Merkel), ma di fare p
Esempi di questa pochezza e del nessun valore e potere che riveste il nostro Paese a livello internazionale è stato ampiamente dimostrato con l’annosa vicenda dei due Marò ancora in stato di fermo in India dopo 3 anni senza alcun rinvio a giudizio.
Ma questa è sola la punta dell’iceberg perchè se si analizza il semestre europeo guidato dal nostro Paese e terminato lo scorso gennaio non si rileva alcun provvedimento adottato dalle Istituzioni comunitarie a difesa dei prodotti made in Italy, ma al contrario si è portato avanti la bozza d’accordo con gli Usa di liberalizzazione economica (TTIP) che porterà alla completa distruzione dei nostri prodotti e delle nostre aziende che non vedranno più tutelati i loro marchi storici, i loro prodotti di alta qualità, l’originalità dei vari progetti, a tutto vantaggio delle multinazionali e del loro strapotere economico-finanziario.
Come se non bastasse tutto ciò, ecco un esempio sconcertante di che livello misero abbiamo toccato.
Proprio lo scorso giovedì esce la notizia della morte del cooperante italiano Giovanni Lo Porto ostaggio di Al Qaeda da tre anni in Afghanistan a seguito di un attacco delle forze americane con il bombardamento tramite alcuni droni di una zona montagnosa al confine con il Pakistan.
L’uccisione è avvenuta a gennaio, ma le autorità americane hanno comunicato il decesso solamente tre giorni fa a distanza di oltre tre mesi.
Il presidente USA Obama si è scusato formalmente con il nostro Governo e si è assunto la piena responsabilità dell’accaduto.
Sorvolando le frasi di circostanza l’ aspetto più sconcertante della vicenda è proprio la dimostrazione del nostro peso politico a livello internazionale, tanto che perfino la morte di un nostro connazionale avvenuta per responsabilità di uno stato straniero ancorchè amico viene comunicata con tale ritardo senza alcuna presa di posizione delle nostre autorità (ministro degli Esteri e presidente del Consiglio) che avrebbero dovuto chiedere spiegazioni e pretendere scuse ufficiali per il ritardo con cui la notizia è stata comunicata.
Siamo diventati null’altro che un Paese asservito non solo alle Istituzioni Europee e agli stati membri che impongono i loro diktat a difesa dei loro interessi economici e finanziari, ma anche da oltre-oceano siamo considerati una sorta di “colonia” a cui imporre qualunque tipo di obbligo “incartato” con una serie di frasi di circostanza ( Barak Obama, che ha incontrato Matteo Renzi alla Casa Bianca, si dice impressionato dalle riforme che sta facendo l’Italia), che non fanno altro che confermare che la nostra Nazione ha ormai abbandonato ogni potere conferito dal popolo italico previsto dalla Costituzione, valori che provengono dalla lotta di liberazione durante la seconda guerra mondiale. Oggi è il 70° anniversario della Liberazione, ma quei valori che si celebrano ogni anno con tanta enfasi e molta retorica dovrebbero farci ricordare e farci destare dal torpore in cui siamo caduti e dare un segnale forte, concreto, fattivo al nostro Governo che è in balia dei poteri esecutivi mondiali a cui non è in grado di opporre alcuna “resistenza”, di affermare l’interesse della nostra Nazione, di porre l’accento sul rispetto della paritetica e uguale dignità e dei paritetici e uguali poteri sanciti dal diritto internazionale e dalla Carta delle Nazioni Unite organizzazione di cui noi facciamo parte fin dal 1955.

Massimo Puricelli, Castellanza

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