Ma non dimenticate il Del Ponte. Per favore
16 Ottobre 2007
Gentilissimo Direttore,
come molti, oggi, sto seguendo quanto successo al monoblocco.
Ho letto i commenti dei politici. Mi ha colpito una frase del consigliere regionale Stefano Tosi, che sostiene: «Piuttosto che progettare ampliamenti e innovazioni al Del Ponte bisognerebbe far funzionare questa nuova struttura, anche perché a rischiare la pelle sono i malati».
Figuriamoci se di fronte ad un episodio, definito nello stesso articolo da Daniele Marantelli «di una gravità inaudita», non ci scappa la strumentalizzazione! La politica non ne può proprio fare a meno!
Pienamente d’accordo sul fatto che il nuovo ospedale debba funzionare bene e sfido chiunque a pensare il contrario, non capisco cosa c’entri il Del Ponte.
Cosa intende dire Stefano Tosi? Che forse la colpa di quanto successo oggi è dei bambini, colpevoli di aver “distratto” i dirigenti sanitari locali e regionali, che negli ultimi mesi, dopo oltre vent’anni di attesa, finalmente, dico io, si sono dedicati anche ai loro problemi?
Lo sa Stefano Tosi che i bambini di Varese non hanno un vero pronto soccorso pediatrico, che in tutta la Provincia di Varese non trovano una chirurgia pediatrica, non trovano una rianimazione pediatrica e troppo spesso sono costretti ad emigrare verso luoghi lontani?
Non hanno, forse, i piccoli ammalati gli stessi diritti dei grandi ammalati di trovare, nel proprio territorio, cure adeguate?
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