A Como il massimo dell’opportunismo: manifestare contro sé stessi
10 Dicembre 2017
Egregio direttore,
alla manifestazione antifascista di Como hanno partecipato ministri in carica, segretari di partiti di governo, alte cariche istituzionali, oltre a molta gente che intendeva manifestare contro i fascisti. Tuttavia, se sono comprensibili le ragioni delle persone, sfuggono alla comprensione quelle che hanno indotto i governanti a prendervi parte. Infatti, se un ministro o il segretario del partito principale del governo vuol dimostrare di essere davvero preoccupato per il pericolo rappresentato dai fascisti ha tutti i poteri per agire e risolvere il problema. Non mancano le leggi che vietano la ricostituzione del partito fascista e che definiscono reato l’apologia di fascismo. I ministri ‘agiscono’ contro i pericoli, ‘non manifestano’ per segnalare che ci sono. Se arrivano a manifestare, ciò accade o perché sono degli inetti e dei dementi o, siccome tali non sono, per ottenere una credibilità che temono di aver perduto. Così, spinti da una sorta di goffo opportunismo autolesionista, a Como il governo e lo Stato, attraverso alcuni dei loro più alti rappresentanti, hanno finito col manifestare contro sé stessi.
Eros Barone
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