Meno credito alla propaganda
5 Ottobre 2007
Caro direttore,
ti segnalo la singolare (?) e istruttiva pagina di cronaca parlamentare odierna: «Che schifo…» ha reagito Calderoli.
Questa è la conclusione della vicenda che ha visto bocciare dal Senato la proposta dell’ex Ministro per le Riforme di impegnare il Governo a sopprimere i meccanismi di aumento automatico delle indennità parlamentari.
Si era aperto il dibattito e la maggioranza di centrosinistra aveva annuncito il suo NO con la motivazione che il blocco degli aumenti è già previsto nella finanziaria varata dal Governo venerdì scorso. Il bello è che anche il centrodestra si è dissociato e perfino la Lega con il capogruppo Castelli ha respinto l’emendamento di Calderoli, perchè «non spetta al Governo decidere l’indennità dei Parlamentari».
Una pagina teatrale degna di Grillo? Non saprei. Forse è il caso di dare meno credito alle trovate di pura propaganda.
Forse con un po’ di disincanto e di buona volontà si potrebbe ricominciare a far politica parlando d’altro, di ciò che riguarda la vita reale.
Il male è grave e la cura sarà lunga, ma in quello che succede in questi giorni nelle assemblee sull’accordo per il Welfare, in nell’impegno quitidiano di migliaia e migliaia di persone che continuano a far politica a livello di base, e si occupano di scuole, biblioteche, immigrazione, anziani, ecologia io ci vedo un filo di speranza.
E la speranza è ancora una virtù, o no?
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