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No alla sanità di serie B

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26 Ottobre 2007

Egregio direttore e gentili lettori,

ditemi che non è vero, che il signor Max Lorenzi non pensa quello che dice, altrimenti non riuscirò a dormire.
Davvero si può pensare che il problema della Sanità in Italia è da attribuire a quei poveri diavoli che vengono nel nostro Paese, non parlo di delinquenti ovviamente, per lavorare con le loro donne accanto e i loro bambini?
A parte l’insensatezza del ragionamento e l’infondatezza della tesi, che vogliamo fare? Creare un sistema sanitario di serie B, come se fosse lecito e concepibile anche solo pensare che ci sono persone, malati addirittura, di serie B?
Ma davvero in questa provincia in cui io abito da poco e che vorrei imparare ad amare, il livello di egoismo arriva a simili livelli?
Io lavoro in una fabbrica e con me lavorano donne e uomini extracomunitari che si spezzano la schiena per portare a casa una paga che misera è dire poco e poi dovrei anche dire loro di curarsi in strutture magari fatiscenti diverse dalle nostre di serie A, di cui siamo noi gli azionisti e che gestiamo diventandone padroni?
Anche la salute ha un prezzo e tiene conto delle differenze etniche?
Ma chiedete conto a Formigoni, alla sua politica tutta rivolta al sostegno del privato; in altre regioni le cose funzionano meglio ve lo assicuro, non accusate le persone che come noi subiscono le conseguenze di un sistema sanitario malato.
Signor Lorenzi, mi scusi se glielo dico, ma le sue proposte sono un incubo.

Arianna Brusati

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